La chiesa di Santa Sabina, una delle più antiche chiese romaniche dell'Isola, venne edificata nell'XI secolo, nei pressi di un villaggio medievale impiantato su un abitato di età romana che a sua volta succedette ad un insediamento nuragico: nei filari di base della chiesa vennero utilizzati conci provenienti dal vicino nuraghe e da una tomba di giganti.
L'edificio, forse impostato su una precedente chiesa bizantina, si compone di un'aula rotonda cupolata e absidata, marginata da due ambienti rettangolari anch'essi con abside a oriente. Sulla fronte, l'ingresso è preceduto da un protiro a timpano triangolare.
Il nuraghe di Santa Sabina è visibile e facilmente raggiungibile dalla Statale 129 Macomer - Nuoro e sorge a pochi chilometri a sud-ovest dall'abitato di Silanus.
Si tratta di un nuraghe monotorre semplice, piuttosto ben conservato.
Presenta un diametro di m. 12,60 ed un'altezza residua di m. 8,60. L'ingresso (privo dell'architrave originario) introduce nell'andito, ove si affacciano a destra una nicchia e a sinistra il vano della scala. L'alta camera a tholos (m. 8,35) è ancora intatta e presenta le tipiche tre nicchie disposte a croce. Il vano della scala d'andito è perfettamente agibile e conduce alla sommità della torre.
Ad alcune centinaia di metri dal nuraghe, sono i resti di un pozzo sacro e di due tombe di giganti.
A breve distanza dal nuraghe venne edificata l'omonima chiesetta (fine XI-inizi XII secolo), in cui, nei filari di base, furono reimpiegati alcuni conci del nuraghe e di una vicina tomba di giganti.