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Su Filindeu, l'antica pasta sarda barbaricina
La Donna Sarda
Filindeu, in sardo della Barbagia. Traduzione: fili di Dio. Sottilissimi e in controluce addirittura trasparenti i fili che Paola forma con le dita di una mano e con l’altra allunga con un movimento dolce, armonico e poi all’improvviso bruscamente rapido. Un piccolo cilindro d’impasto: semola di grano duro, acqua e salamoia. È la pasta più rara al mondo. Sono neanche dieci le donne a saperla fare, quattro di Nuoro, stessa famiglia, da più di 200 anni di madre in figlie e nuore. A chiederla vengono dal Giappone, dall’Arabia e dalle Americhe. Paola rivela candidamente la ricetta: «Semola di grano duro, acqua, salamoia e... olio di gomito». Solleva lo sguardo concentrato sull’impasto e cadenza: «Il segreto è l’olio di gomito: lavorare l’impasto, modellarlo, stirarlo e lavorarlo ancora».