Leggi i consigli su come prevenire la punture di zecche ed eventualmente come rimuovere la zecca!
Presenza di zecche, cosa fare in caso di puntura?
In caso di puntura, è necessario togliere la zecca appena possibile, in quanto la probabilità di trasmissione di malattie aumenta se la zecca resta attaccata a lungo. La rimozione della zecca si effettua con le seguenti modalità:
– utilizzare guanti protettivi e non toccare mai la zecca con le mani;
– non applicare sulla zecca calore o altre sostanze (alcol, acetone, trielina, ammoniaca, olio, grassi);
– afferrare la zecca con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e procedere alla rimozione tirando dolcemente, con un leggero movimento di rotazione;
– durante la rimozione, non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di malattie;
– se rimane nella pelle qualche frammento della zecca, va estratto usando un ago di siringa sterile;
– disinfettare la pelle prima e dopo la rimozione della zecca con un prodotto che non colori la pelle (potrebbe mascherare eventuali segni e macchie tipiche di alcune infezioni);
– distruggere la zecca, possibilmente bruciandola;
– applicare per un paio di giorni una crema a base di tetracicline (es.: aureomicina) secondo il parere del proprio medico.
COME RIMUOVERE LA ZECCA?
La zecca va afferrata saldamente con una pinzetta, possibilmente a punta ricurva e va rimossa con una delicata rotazione prima di tirarla per evitarne la rottura.
Immagini da https://www.wikihow.it/Rimuovere-una-Zecca
DOVE SI POSSONO INCONTRARE
Le zecche sono presenti soprattutto nei percorsi di bassa e media quota, fra gli arbusti e nell’erba alta in modo particolare. Ormai pressoché l’intero territorio sardo ne è purtroppo interessato.
La loro presenza dipende essenzialmente dalla presenza sul territorio degli ospiti da parassitare (ad esempio: cervi, bestiame specie ovini, cani etc) ed il loro habitat preferito è rappresentato da luoghi umidi, ricchi di vegetazione erbosa ed arbustiva. Le zecche sono diffuse su tutto il territorio, in particolare nel periodo da marzo ad ottobre e fino a 1300/1400 metri di altitudine.
LE MALATTIE TRASMESSE DALLE ZECCHE
Le zecche del bosco sono parassiti che si nutrono di sangue umano e animale (cervi, bestiame soprattutto ovini, roditori, uccelli, ecc.). Generalmente la puntura della zecca non provoca direttamente danni alla salute dell’uomo, ma può essere pericolosa come veicolo di infezioni trasmesse da questi animali in qualità di vettori. Tra queste spiccano: encefalite (TBE) - malattia (o borelliosi) di Lyme
I pericoli rappresentati da questi minuscoli parassiti non vanno sottovalutati e sarà molto utile leggere il pieghevole informativo “Suggerimenti per la prevenzione e il trattamento delle punture delle zecche diffuso anche nel portale SardegnaSENTIERI.it
LA PREVENZIONE
La prima prevenzione è cercare di non essere punti, adottando alcune precauzioni, e poi effettuando attenti controlli durante e soprattutto dopo le escursioni. Nel dettaglio:
a) vestiario: è opportuno vestirsi sempre con abiti che coprono bene tutto il corpo (pantaloni lunghi, maglie a maniche lunghe), ben chiusi alle caviglie, ai polsi ed al collo, e di colore chiaro, per facilitare l’individuazione delle zecche;
b) repellenti cutanei: sono disponibili in farmacia dei repellenti che possono essere d’aiuto per tenere lontane le zecche, da utilizzare sia sulle parti scoperte del corpo, ma anche sulle scarpe e sulla parte bassa dei vestiti;
c) evitare l’erba alta: non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta ed evitare anche di toccare l’erba lungo i margini dei sentieri; evitare in particolare le zone erbose ed umide, in quanto le zecche amano l’umidità e sopravvivono nell’acqua, ma non sui terreni aridi;
d) controlli al rientro: al rientro, effettuare un attento esame visivo e tattile sugli indumenti, che vanno spazzolati prima di essere portati in casa, e poi su tutto il corpo, magari con l’aiuto di un’altra persona, per rimuovere le zecche eventualmente presenti.
PIEGHEVOLE-ZECCHE-FRONTE-E-RETRO (DAL SITO S.A.T. )
Rickettsiosi trasmesse da zecca
Le rickettsiosi appartengono al gruppo delle febbri esantematiche e sono causate da rickettsie, batteri trasmessi da “zecche dure” ampiamente distribuite in tutto il mondo. Il gruppo delle rickettiosi trasmesse da zecca è composto da:
- febbre esantematica delle montagne rocciose (Femr), diffusa in tutti gli Stati Uniti e diagnosticata principalmente da aprile a settembre
- febbre da morso di zecca africana
- tifo da zecca di Queensland
- febbre da zecca dell’Asia Settentrionale
- febbre bottonosa.
Febbre bottonosa del Mediterraneo
È la rickettsiosi più diffusa nell’area del Mediterraneao e in Italia. La febbre bottonosa del Mediterraneo viene trasmessa da diverse specie di zecche dure e soprattutto da Rhipicephalus sanguineus, un parassita abituale di cani e altri animali domestici e selvatici (conigli, lepri, ovini, caprini e bovini). L’agente patogeno della febbre bottonosa del Mediterraneo è rappresentato dalla Rickettsia conorii e da altre rickettsie.
Generalmente la malattia ha un periodo di incubazione fra 5 e 7 giorni dopo il morso della zecca infetta. La diagnosi di laboratorio si basa sull’identificazione della risposta anticorpale specifica per R. conorii. L’esordio della malattia è improvviso, con sintomi simili a quelli dell’influenza (febbre moderata o elevata accompagnata da brividi, astenia, cefalea, malesseri generali). Dal terzo al quinto giorno di incubazione la malattia si manifesta con un esantema maculo-papuloso che interessa anche le piante dei piedi e i palmi delle mani. Questo è il sintomo della vasculite dovuta all’infezione. Nei casi non complicati, un trattamento antibiotico riesce a fermare la febbre nel giro di 2-3 giorni.
È letale in un numero molto basso di casi (inferiore al 3%) anche in assenza di terapia. Le persone a rischio maggiore sono quelle in condizioni di salute già compromesse. La febbre bottonosa può portare complicazioni a carico del sistema cardiovascolare, renale e del sistema nervoso centrale.
Cosa sono le Zecche?
Le zecche sono artropodi, appartenenti all’ordine degli Ixodidi compreso nella classe degli Aracnidi, la stessa di ragni, acari e scorpioni. Si tratta di parassiti esterni, delle dimensioni che variano da qualche millimetro a circa 1 centimetro secondo la specie e lo stadio di sviluppo. Il corpo tondeggiante e il capo non distinguibile dal corpo, è munito di un apparato boccale (rostro) in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue degli ospiti.
Quali zecche sono più diffuse in Italia?
In Italia, le zecche a cui prestare particolare attenzione sono due:
- la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus)
- la zecca dei boschi (Ixodes ricinus)
Dove vivono le zecche?
La zecca del cane è ampiamente diffusa soprattutto in aree urbane e periurbane, come parchi e giardini. È più attiva in estate e può superare periodi di siccità. La zecca dei boschi vive prevalentemente nel sottobosco umido e nei prati erbosi, tuttavia può essere presente anche nelle aree verdi dentro e in prossimità dei centri urbani.