Pinuccio Sciola in una foto di Alessandro Spiga

Un grave lutto ha colpito la Sardegna e il mondo intero, stamane se n'è andato Pinuccio Sciola, l'artista e scultore di San Sperate che con le sue opere aveva saputo conquistare la critica internazionale - uno dei più importanti scultori europei secondo Philippe Daverio - ma anche il cuore di tutti noi.

Nato a San Sperate il 15 marzo del 1942 da una famiglia di estrazione contadina, vince una borsa di studio che gli permette di frequentare l'Istituto d'Arte di Cagliari e, successivamente, il Magistero d'arte di Firenze e l'Accademia Internazionale di Salisburgo dove segue i corsi di Minguzzi, Kirchner, Kokoschka ,Vedova e Marcuse.

Già nel 1976 è presente alla Biennale di Venezia, nel 1985 le sue opere sono alla Quadriennale di Roma e fra l'86 e l'87 una grande mostra itinerante tocca le più importanti città della Germania. Seguono una serie di esposizioni artistiche per tutta l'Europa, poi nel 1996 l'anno di una nuova svolta, perché gli artisti veri non amano stare mai fermi, prima le sue opere monumentali vengono collocate nel Palace Trianon di Versailles, quindi nascono le pietre sonore - allorchè sua ricerca personale lo porta alla scoperta della musicalità intrinseca nella pietra - , che verranno suonate per la prima volta dal percussionista Pierre Favre al Time in Jazz di Berchidda.

opera pinuccio sciola cagliari

Proprio le pietre sonore sono forse il suo più grande successo e fanno ancora una volta il giro delle più prestigiose istituzioni europee (e arrivano fino a Shanghai), per un artista che ha contribuito con la sua instancabile attività e la sua vivacità culturale a trasformare il paese natio in un apprezzato museo a cielo aperto. Qui potete riascoltare Pinuccio Sciola in una bella intervista.

Pinuccio Sciola è stato una figura fondamentale nella crescita culturale di tutti noi, è stato un grande ambasciatore dell'arte e della Sardegna. Per questo lo ringraziamo, quanto alle sue opere, ormai l'hanno già reso immortale.

Un ringraziamento particolare ad Alessandro Spiga per le foto.