Appuntamento con le Strade dello Zafferano a San Gavino Monreale il 9 e 10 novembre 2024.
Strade dello Zafferano 2024 a San Gavino Monreale
𝗗𝗢𝗠𝗘𝗡𝗜𝗖𝗔 𝟭𝟬 𝗡𝗢𝗩𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘
🔴 Dalle 08:00 | Escursione dello Zafferano in Mountain Bike
Giro dei campi, 30/35 km fino a Sardara con rinfresco e ritorno a cura della Monreal Bike.
🔴 09:00 | Inaugurazione della manifestazione
Produttori, hobbisti, laboratori, artigiani, artisti, associazioni e commercianti animano le vie del paese.
🔴 dalle 09:00 | Sa Moba Sarda, Casa Museo Dona Maxima
Esposizione di foto storiche e scatti inediti del trentennale dell'Associazione, visita guidata al museo etnografico e dimostrazione della lavorazione del fiore di zafferano.
🔴 dalle ore 9:00 | Via Santa Croce, Mercato Civico
Vendita ed esposizione Zafferano DOP, prodotti locali, artigianato e oggettistica.
🔴 dalle 09:00 | Su Bixinau de Aristanis, via Eleonora d’Arborea
Museo a cielo aperto con murales di Sergio Putzu, cortili aperti, punti ristoro e somministrazione bevande.
🔴 09:30 | Stazione Ferroviaria di San Gavino Monreale
Il Treno dello Zafferano: arrivo del convoglio da Cagliari e accoglienza con la Banda Musicale di San Gavino Monreale.
🔴 09:00 | Casa Ennas, via Umberto
Laboratorio di mondatura dello zafferano e di lavorazione del formaggio a cura del comitato Coxina Antiga.
🔴 dalle 09:00 | Visite ai campi di zafferano, Il Giardino di Levante, Località S'Ibba Manna, SP62, strada per Sardara.
🔴 dalle 09:00 | Spettacoli teatrali itineranti
Banchetto di dolcetti a cura dell'Associazione Come.Te.
🔴 dalle 09:00 | Casa Mereu
Banchetto bookcrossing del Festival Letterario del Monreale: libero scambio di libri tra appassionati di lettura.
🔴 dalle 09:00 | via Roma
Esposizione di auto d'epoca - Club 500 San Gavino.
🔴 dalle 09:00 | via Roma
Laboratorio creativo con l'argilla a cura di Fabiana Sebis (Feby's art).
🔴 dalle 09:00 | C’ENTRO, via Santa Croce
Ri-Tratti: mostra artistica di Giorgio Concu.
🔴 dalle 09:00 | CIVIS, via Santa Croce - Casa Mereu, via Diaz
Vendita ed esposizione Zafferano DOP, prodotti locali e artigianato.
🔴 dalle 09:00 | Piazza Marconi
Laboratori creativi per bambini curati dai docenti della scuola dell'infanzia "I.C. Eleonora d’Arborea".
🔴 dalle 09:00 | Casa Museo Chiara Atzori, via Diaz
Esposizione di scialli e ricamo in filo d'oro.
🔴 dalle 09:00 | Piazza Marconi
Showcooking e truccabimbi con Matteo e Marta Siddi.
🔴 dalle 09:00 | Campo Santa Lucia, via Convento
Torneo di calcio: riservato alle categorie Pulcini e Primi Calci.
🔴 10:00 | Piazza Marconi
Aperitivo allo zafferano e presentazione della Consulta Giovanile.
🔴 13:00 | Piazza Marconi
Pranzo della Pro Loco: pietanze tipiche a base di zafferano.
🔴 16:00 | Piazza Marconi
"Il secondo allo Zafferano" con Gianluca Medas: concorso di cucina con piatti a base di zafferano.
🔴 19:00 | Piazza Marconi
Musica e balli tradizionali con la Pro Loco. Ballo Sardo con Roberto Fadda "Su Sonadori" e esibizione di Fainas Antigas.
🎵 Mattina e pomeriggio
Esibizione della SeuìnStreet Band: un repertorio di musica funk, R&B, soul e jazz per le vie del paese.
Evento su Facebook
https://www.facebook.com/events/879296937602642
La Storia dello Zafferano di San Gavino
Lo zafferano (crocus sativus), prodotto a San Gavino Monreale e così rinomato a livello nazionale, ebbe una sua rilevanza anche nel corso dei secoli passati. Portato – probabilmente – dai Fenici tra l’VIII e il IX secolo a.C, venne usato pure dai Romani.
Divenuto un prodotto di lusso, venne forse reintrodotto nell’Isola (e di sicuro nei nostri territori) con il monachesimo greco di matrice Basiliana: questi monaci ne facevano ampio uso, usi che andavano dalla colorazione dei tessuti e dei paramenti sacri, alla liturgia fino all’aspersione degli ambienti. Tuttavia, è lecito pensare che le coltivazioni fossero in numero esiguo, sufficienti solo per il soddisfacimento delle loro esigenze.
È possibile però che possano esserci state delle influenze portate dagli Arabi: infatti, il termine sardo tzaffaranu è la derivazione del termine arabo zaafaran, che a sua volta venne italianizzata, diventando poi zafferano (furono infatti i Pisani che, nel XIII secolo, ne disciplinarono l’esportazione). Ma le prime attestazioni sulla coltivazione dello zafferano a San Gavino si hanno con il XVI secolo: del 1539 è un documento notarile in cui si cita, tra le altre cose […] Io Antonio Etza calzolaio del villaggio di San Gavino […]Quindi dichiaro prometto di dare e pagare una certa quantità in questo modo vale a dire entro il mese di novembre prossimo quattro libbre di zafferano a due ducati per libbra […]. Sempre un documento del notaio Da Silvia riporta il fatto che esistono, nelle campagne del cagliaritano, due impianti a San Gavino.
Verso la fine del XVI secolo, il famoso storico sassarese Giovanni Francesco Fara scriveva: […]praetera abundant insula croco optimo […]interius autem planitiem habet insignem in qua sunt, oppidum sancti gavini, in cuius agro fit optimus crocus […]. In quei secoli, la coltivazione dello zafferano avveniva in quelli che venivano chiamati horts de moly, ovvero degli orti irrigati con acqua dei pozzi tramite mulini azionati con la forza degli animali.
Di questi horts de moly ne abbiamo testimonianza anche nei toponimi, come ad esempio Horts de santa Luxia, Cristolu oppure Pauli bois, inseriti nella terras de campu, cioè terreni situati in pianura ed in campo aperto, di ottima fertilità, privi di alberi e colture arboree di qualsiasi tipo, comprese le siepi, adibiti alla coltura dello zafferano.
La produzione continuò per diversi secoli: Max Leopold Wagner scriveva che […] da Sanluri si giunge in circa un’ora a San Gavino, centro principale della coltivazione dello zafferano. Vittorio Angius riportava le seguenti informazioni […] uno dei prodotti particolari di San Gavino è lo zafferano, che lo si coltivò in maggiori quantità che in altre parti del regno, ed è molto stimato nel commercio. Chi produceva lo zafferano era di solito gente possidente, con importanti risorse economiche e finanziarie; si hanno, ad esempio, testimonianze di ricche famiglie, come quelle degli Zonca argentieri, oppure gli Oropho. Chi invece smerciava il prodotto erano le tzaffaranaias, cioè donne di una certa età che acquistavano gli stimmi dai produttori, rivendendoli al minuto sia in paese che nelle grosse città del cagliaritano: la vendita non produceva solamente denaro, ma anche scambi di olio, formaggi, legumi o vino.
Bibliografia
– Alberto Serra per “San Gavino Monreale . Net”
– AAVV, Zafferano. Storia, cultura, coltivazione e Impegno a San Gavino Monreale e in Sardegna, 2003.
CASTI A, Lo zafferano di San Gavino Monreale, 2006.