In uno dei tanti "cassetti" dove conservo le foto ne ho ritrovato una serie, vecchie forse di vent'anni.
Palazzine squadrate di pietra marroncina, una pompa della benzina gialla, o almeno quello doveva essere il colore che la ricopriva prima che la ruggine si mangiasse le lamiere, un'edicola traballante che pare uscita da un film.
Dei giardinetti sovrastatati da enormi pini ombreggiano una piazzetta che è anche uno svincolo e lampioncini a padella, anche loro arrugginiti, fanno bella mostra col loro abito liberty. E' lei, Montevecchio!
Oggi quest'antico borgo minerario sembra appunto uscire da una di queste foto ingiallite. Il suo aspetto e rimasto quello di un tempo: sobrio, ordinato, elegante.
Solo che oggi, a differenza del passato, per gli appassionati di miniere è diventato un centro turistico di primaria importanza. Negli anni, sono state realizzate un insieme di strutture d'informazione ed accoglienza che ne riqualificano enormemente la zona
Qui, guide preparate, v'introdurranno al magico e affascinante mondo della vita mineraria che tanto ha inciso sulla cultura della zona.
Non mancate di visitare il Museo della Civiltà Mineraria, con attrezzi usati dai minatori, modellini e fotografie storiche, che non mancheranno di stupirvi.
Non perdetevi una visita in quest'area che offre un connubio incredibile tra natura e cultura, l'altra Sardegna che cercavate fatta di spazi infiniti e silenzi, di cultura e buon cibo, di montagna e anche di mare.
E si, perché basta seguire le indicazioni, destra o sinistra poco importa, entrambe ci condurranno in quel paradiso naturalistico che è Piscinas con le sue incredibili dune a cui indomiti ginepri secolari si ancorano.
Si vaga in uno scenario che per bellezza e poesia si fa ad ogni scorcio sempre più irreale. Ci s'immerge in questo luogo decadente e affascinante fra cigolii che minacciosi scandiscono la fine per molte strutture; il vento che sibila sinistro tra le rovine, i contrasti belli e struggenti dove tutto sa di ruggine e mare, "quella" fotografia che rimarrà un ricordo a lungo scolpito.
Mariano Balbina - L'Altra Sardegna