amanita singeri SPECIE: singeri Bas
ETIMOLOGIA:singeri: in onore del micologo Rolf Singer
COMMESTIBILITA':Non conosciuta.
SINONIMI:
CARNE: Bianco-giallino pallido, più accentuato alla base del gambo. Inodore e generalmente insapore.
SPORATA: Bianca
HABITAT: Gli esemplari rappresentati sono stati rinvenuti in un prato alberato (olivi e carrubi), pascolato da buoi e pecore, in agro di Capoterra.
GAMBO:
Alto fino a 5 cm. Diametro nella parte mediana 1 cm. Cilindrico, leggermente ingrossato verso il basso, radicante. Armillato (dal lat.armilla, sost. fem. = braccialetto, anello) nella parte mediana. Liscio sopra, con cerchi feltrati-squamosi verso il basso. Concolore al cappello.
CAPPELLO:
Ampio fino a 5 cm. All’inizio fortemente convesso, man mano si apre, ma mantiene tale forma anche negli esemplari maturi. Biancastro, crema chiaro, poi grigio cenere. Superficie cosparsa di verruche concolori, un po’ feltrate. Talvolta la pellicola pileica (dal lat. pileus = berretto, cappello) deborda oltre il margine. Lamelle ventricose, libere, quasi bianche nel primo stadio di sviluppo, poi assumono un colore giallino chiaro. Numerose lamellule, lamelle cioè che partendo dal margine del cappello, non raggiungono il gambo.
NOTIZIE GENERALI:
Nella sua pregevole monografia sul genere Amanita, Mido Traverso riferisce che questa specie, rinvenuta per la prima volta in Argentina dal micologo C.Bas, è stata segnalata ora anche in Italia, e precisamente in Sardegna e in Piemonte. La presente descrizione ne è una ulteriore conferma. Per le sue piccole dimensioni e l’habitat, spesso viene scambiato per un prataiolo, ma subito scartato al primo esame delle lamelle che nei prataioli (genere Agaricus) sono sempre inizialmente rosa e poi brune.