L'itinerario è di circa 10 km. Da Villamarina sono facilmente raggiungibili le altre isole dell'arcipelago. Sull'isola madre di San Pietro la cittadina di Carloforte che riflette le sue ridenti e colorate case sulle acque calme del vasto porto è un vivace centro commerciale e turistico di richiamo anche internazionale per le sue caratteristiche naturali.
1 - Sant'Antioco
Le celebrazioni continuarono durante i primi anni del 1900, richiamando sempre una grande folla da tutta la Sardegna, sino allo scoppio delle grandi guerre che ridimensionarono non poco la fastosità della sagra. In questo periodo di grandi conflitti, i soldati al fronte, rivolgevano al Santo le loro preghiere e ne invocavano la protezione.
Nel 1943, in piena seconda guerra mondiale, il pellegrinaggio fu interrotto dal pericolo di bombardamenti, nell'aprile dello stesso anno gli isolani, temendo una invasione nemica, abbandonarono le loro abitazioni per rifugiarsi nelle più sicure campagne. Quell'anno la sagra non si svolse, Sant'Antioco fu bombardata il 14 Maggio.
Gli anni che seguirono furono anni di sacrifici e la sagra si ridimensionò rispetto al suo antico splendore. Una festa che, se non nei numeri, nella magia dei colori, dei canti e dei profumi rimane inalterata da tempo immemore. Nell'era della globalizzazione, di internet e di una società che corre sempre più veloce la celebrazione del Santo sembra riportarci ad un momento di riflessione sulla nostra storia, le nostre origini e tradizioni di cui bisogna andare orgogliosi.
2 - Calasetta
Centro turistico balneare nell'isola di Sant'Antioco, presenta un bellissimo panorama dal porticciolo. Nei dintorni si trovano Cala Sapone e Cala Lunga, note località balneari.
3 - Carloforte
Nella seconda metà dell'ottocento Carloforte visse il periodo di maggior benessere, grazie al trasporto di minerali estratti dai ricchi giacimenti situati sulla costa vicina da parte di grandi società minerarie francesi, belghe ed inglesi. Infatti mancando in questi luoghi dei veri e propri porti, Carloforte divenne punto d'appoggio e porto d'imbarco del minerale.
Incominciava la gloriosa, per quanto umile, epoca dei "Battellieri". Schiavi di ritmi di lavoro disumani, uomini dalla tempra d'acciaio nonché validissimi marinai, che provvedevano alle operazioni di carico e scarico portando sulle spalle le "coffette" di minerale. In seguito alla crisi delle miniere che colpì tutto il bacino del sulcis-iglesiente e del guspinese, i carlofortini tornarono alle antiche attività come la pesca, le saline e soprattutto la navigazione.
Ai giorni nostri lo sviluppo economico dell'isola è legato principalmente al turismo, che va aumentando di anno in anno, grazie alle bellezze naturali del luogo ed anche ai notevoli sforzi degli operatori del settore.