Funghi di Sardegna Tossici
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GAMBO: Alto fino a 12 cm. Bianco, attenuato verso l'alto, alla base presenta un bulbo avvolto da una volva aderente (non membranosa come quella della A.phalloides), che si dissocia in anelli detti "cercini". Anello sempre presente, bianco, pendulo negli esemplari adulti. CAPPELLO: Ampio fino a 10 cm. Inizialmente globoso, poi aperto e spianato. Cuticola bruna, separabile dalla sottostante polpa e tipicamente ricoperta da numerose verruche bianche, residui del velo generale che avvolgeva interamente il fungo nel primo stadio di sviluppo. Margine del cappello con corte striature. Lamelle bianche, generalmente libere al gambo. NOTIZIE GENERALI: E' un fungo che difficilmente viene raccolto per usi alimentari in quanto poche sono le specie con le quali può essere confuso. Si segnala in particolare il possibile scambio con l'Amanita rubescens che, tuttavia, presenta verruche scure e arrossamenti nella carne, in particolare del gambo, che mancano assolutamente nell' A.pantherina.
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GAMBO: Alto fino a 3 cm. Di uguale colore delle lamelle, ma con placche più scure (scrobicolato).Cavo. CAPPELLO: Ampio fino a 12 cm. Colore rosa aranciato, feltrato, centralmente infossato, margine involuto, peloso. Lamelle chiare, crema, secernenti un lattice bianco, aspro. NOTIZIE GENERALI: Un bel fungo con la superficie del cappello morbida per il rivestimento feltrato che la ricopre, che non sfugge all'osservazione dei cercatori di "cardolin'e murdegu" (Krombholziella corsica) che si trova nello stesso habitat nel medesimo periodo, tant'è che se ne trovano tanti raccolti, sezionati per curiosità e poi gettati. Tipico dei cisteti della Sardegna.
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GAMBO: Alto fino a 5 cm. Diametro nella parte mediana 1 cm. Cilindrico, leggermente ingrossato verso il basso, radicante. Armillato (dal lat.armilla, sost. fem. = braccialetto, anello) nella parte mediana. Liscio sopra, con cerchi feltrati-squamosi verso il basso. Concolore al cappello. CAPPELLO: Ampio fino a 5 cm. All’inizio fortemente convesso, man mano si apre, ma mantiene tale forma anche negli esemplari maturi. Biancastro, crema chiaro, poi grigio cenere. Superficie cosparsa di verruche concolori, un po’ feltrate. Talvolta la pellicola pileica (dal lat. pileus = berretto, cappello) deborda oltre il margine. Lamelle ventricose, libere, quasi bianche nel primo stadio di sviluppo, poi assumono un colore giallino chiaro. Numerose lamellule, lamelle cioè che partendo dal margine del cappello, non raggiungono il gambo. NOTIZIE GENERALI: Nella sua pregevole monografia sul genere Amanita, Mido Traverso riferisce che questa specie, rinvenuta per la prima volta in Argentina dal micologo C.Bas, è stata segnalata ora anche in Italia, e precisamente in Sardegna e in Piemonte. La presente descrizione ne è una ulteriore conferma. Per le sue piccole dimensioni e l’habitat, spesso viene scambiato per un prataiolo, ma subito scartato al primo esame delle lamelle che nei prataioli (genere Agaricus) sono sempre inizialmente rosa e poi brune.
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Il Rubroboletus satanas (Lenz) Kuan Zhao & Zhu L. Yang, 2014, chiamato comunemente porcino malefico per il rischio di confusione con l'edule Boletus edulis, è un fungo tossico della famiglia delle Boletaceae. È conosciuto anche col binomio obsoleto di Boletus satanas.
Rubroboletus satanas - Porcino malefico (Non Commestibile - Tossico)
Sicuramente non passa inosservato. S'incontrano spesso fungate copiose che riempiono il bosco. Purtroppo, è spesso oggetto di distruzione da parte di chi ignora la sua funzione biologica che si esplica, come per tutti i boleti, con la creazione di micorrize e conseguente rapporto di simbiosi con le latifoglie del bosco.
SPECIE: satanas Lenz
ETIMOLOGIA: satanas = satanico, per la sua tossicità
COMMESTIBILITA': Non commestibile. Uno dei pochi boleti tossici.
CARNE: Di colore giallo molto chiaro. Vira lentamente e in modo tenue verso l'azzurro. Molliccia con l'età, sapore dolce. Quasi inodore.
SPORATA: Bruna
HABITAT: Boschi di latifoglie, ma non in tutti, poiché predilige i boschi che si trovano su suoli calcarei. Nei luoghi di crescita, è di solito molto abbondante.
GAMBO
Aspetto grosso, robusto, panciuto. Alto circa ¾ del diametro del cappello. Colore giallo in alto, verso il cappello, rossastro nella parte mediana fino alla base. Si presenta ricoperto da un reticolo che segue il colore del gambo
CAPPELLO
Grosso, carnoso, guancialiforme, ampio fino a 25 cm. e forse anche oltre. Colore bianco livido, bianco cenere. Superficie liscia, asciutta, con l'età presenta qualche macchia bruna. Tubuli giallo-verde. Pori piccoli, tondi, colore rosso aranciato, più o meno scuro.
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GAMBO: Alto fino a 5,5 cm., diametro nella parte mediana 0,8 cm. Bianco, liscio, sericeo. Nella parte medio superiore assume toni leggermente rosati. Anello pendulo, supero. Caratteristica tipica: strofinando la base con le dita, vira inizialmente al giallo per poi passare a toni rossiccio-ocracei. CAPPELLO: Ampio fino a 8 cm. Inizialmente convesso, poi espanso, bianco, con il centro bruno che si apre e dissocia in tante piccole squamature brune. Margine regolare, con la uticola leggermente debordante. Asciutto al tatto. Lamelle libere al gambo, alte circa 5 mm., inizialmente rosate, poi bruno nere. NOTIZIE GENERALI: E' un "prataiolo" che può trarre in inganno per la sua forte somiglianza con quello commestibile. Caratteristiche peculiari sono l'odore sgradevole della carne, soprattutto alla base del gambo e la tipica colorazione rossiccia che questi assume allo sfregamento. In letteratura vengono descritte due varietà, la pseudopratensis e la niveus che si differenziano per avere il cappello con o senza squamette brune e l'habitat del niveus in terreno sabbioso.
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