a cura di Gianluigi Ortu
Il Complesso Forestale Lanaitho comprende gran parte del territorio calcareo, ricadente nel settore meridionale del comune di Oliena.
La vegetazione presente in queste zone è rappresentata da sporadici individui di leccio, tasso, aceri minori e filliree localizzati nelle poche zone in cui le caratteristiche morfologiche del terreno hanno in qualche modo frenato l’erosione. Visualizza la carta.
Il paese
Oliena conta circa 7600 abitanti ed è un importante centro del Supramonte situato ai piedi del monte Corrasi, su un'ampia vallata caratterizzata da intense coltivazioni di uliveti, vigneti e mandorleti.
Il paese è noto per le maestose sorgenti carsiche di Su Cologone, oltre che per i suoi rinomati vini come il Nepente, i pregiati gioielli in filigrana ed il tradizionale costume femminile.
Come si raggiunge
Per arrivare a Lanaitho, dalla piazza S. Maria (Oliena), seguire le indicazioni (presenti anche in superstrada) per la sorgente Su Gologone, e dopo avere sorpassato il ristorante omonimo, girare a destra su una strada in cemento. Quando questa diventa bianca si sta per entrare a Lanaitho.
Cenni storici e descrizione generale
L’aspetto aspro e impervio, caratteristica peculiare degli ambienti carsici, è accentuato dalla presenza delle imponenti falesie calcaree del M.te Corrasi, che con un altezza di m. 1463 domina il territorio circostante.
I rilievi di P.ta Carabidda (1321), P.ta Sos Nidos (1348), P.ta Cateddu (1199) concorrono a dare all’orografia della zona un profilo molto accidentato, con escursioni altimetriche che superano i 1000 metri, considerando che il settore basale del territorio in esame parte da un altitudine di poco superiore ai 200 metri s.l.m. in località Pala De Tinzosos, al margine meridionale della vallata di Lanaitto.
L’idrografia è quella caratteristica delle zone carsiche, con profonde incisioni create dal lavorio dei corsi d’acqua a regime torrentizio. Notevole a questo proposito è il canyon di Badde Pentumas nel settore delimitato dai rilievi di M.te Ortini e P.ta Duavidda.
Da vedere
La presenza di importanti fenomeni idrologici ipogei, come doline (Su Fumu) e grotte (Elighes Artas) è una delle caratteristiche che fa di questo territorio un importante punto di riferimento per il turismo speleologico.
Su Gologone: si incontra nella valle di Guthiddai, è una delle fonti carsiche più conosciute d'Europa.
La sorgente, solo parzialmente esplorata, alimenta il fiume Cedrino e ha sempre rappresentato un'importante risorsa idrica, che dà acqua potabile ai comuni di Oliena, Dorgali e alla Baronia.
Dopo la sorgente, a pochi chilometri, l'antica, ripidissima carrareccia che porta alla valle di Lanaitho giustifica in pieno il nome del valico: "Su Passu Malu" (Il passo cattivo), al di là del quale strapiombano i monumentali basalti di Ganagosula che delimitano l'altopiano del Gollei.
Lanaitho: Nella valle di Lanaitho si possono visitare grotte interessanti e visitabili con attrezzature speleologiche come quelle di Sa ohe, Su ventu, Su mugrone e Helihes Artas. In queste grotte ci sono tracce di insediamento umano già dal paleolitico superiore, com'è stato documentato nella Grotta Corbeddu, in cui sono stati trovati i resti umani più antichi della Sardegna, e il villaggio nuragico di Sa sedda e sos carros, dove è stata rinvenuta un'importante fonte sacra.
I villaggi archeologici: Sugli aspri costoni della valle, si trova il villaggio di Tiscali, dove vivevano popoli guerrieri che mai si sarebbero assoggettati al dominio di Roma Imperiale. Sulla parete rocciosa della fortezza si apre un ampio finestrone dal quale si domina la valle sottostante.
Da lì, le popolazioni potevano controllare tutti i movimenti dei romani.
Il villaggio era un luogo molto sicuro per i suoi abitanti, e i soldati non si sono mai spinti in zone così impervie per cercare di catturare i ribelli; semmai lo avessero fatto, le popolazioni indigene erano pronte a nascondersi dentro le numerose grotte presenti nella valle, pronti a cogliere di sorpresa gli invasori: alludeva proprio a queste genti Cicerone quando diceva che i "latrunculi mustrincati" pareva sbucassero da sotto terra come le formiche (Info da Wikipedia).
VEDI TREKKING DA LANAITHO A TISCALI
Oltre alle spettacolari quinte rocciose del m.te Corrasi, da vedere è anche l'antica Chiesa parrocchiale di S.ta Maria.
Molto interessante è l'antica, purtroppo in stato di abbandono, dimora del majore, l'autorità amministrativa e giudiziaria del paese in epoca giudicale.
Aspetti vegetazionali
La vegetazione presente in queste zone è rappresentata da sporadici individui di leccio, tasso, aceri minori e filliree localizzati nelle poche zone in cui le caratteristiche morfologiche del terreno hanno in qualche modo frenato l’erosione. In questo settore, che occupa una superficie di circa 700 ettari, appare arduo eseguire qualsiasi tradizionale operazione di recupero della zona boschiva. Nel settore meridionale al confine con Orgosolo è ancora presente un’area interessata dalla originaria fustaia di leccio.
E’ questo un settore molto interessante dal punto vista ambientale per la presenza di numerose piante di leccio di grandi dimensioni, risparmiate dalle utilizzazioni boschive dei decenni passati. Quest’area, di circa 500 Ha, occupa una superficie compresa tra i versanti di P.ta Cateddu e Serra Su Lidone, in particolare nelle località dominate Vaccheddos, Su Fumu, Su Lidone, Brunc’Arvu, Meneghillai, Su Cordu, Dogones e Mancosu.
Dal punto di vista selvicolturale degli eventuali interventi forestali, questa zona non necessita di lavori importanti. Gli interventi ipotizzabili sono, infatti, limitati all’eventuale recupero dei sentieri e dei vecchi Pinnettos.
L’importanza ambientale di questa zona, suggeriscono la massima cautela nella esecuzione di qualsiasi intervento a carico della copertura vegetale. Tali interventi potranno essere limitati a leggere spollonature, eventuali potature, prestando grande attenzione nella sistemazione del materiale di risulta e del frascume che, disposto in cordonate lungo le curve di livello, consente di arginare l’azione dilavante esercitata su questi versanti dagli agenti meteorici.
Attività presenti:
Nel comune di Oliena vi si trovano numerose opportunità di alloggio e per il mangiare
Da segnalare anche la tradizione vinicola, artigiana e di prodotti tipici locali.
Contatti:
Direttore del Complesso: dott. Giuliano De Serra, cell. 320.4331096
La maggior parte di queste notizie sono tratte dal sito istituzionale dell’Ente Foreste della Sardegna che vi invitiamo a visitare per trovare ulteriori notizie ed aggiornamenti.