Riccio
NOME IN SARDO:
rizzu di maccia, erìttu, irittu, arrittzoni 'e matta, ricciu, arittu
riccio
FAMIGLIA: Erinaceidi
ORDINE: Insettivori
DESCRIZIONE:
E' un insettivoro eminentemente notturno. Lungo da 18 a 27 cm più la piccola coda (2-3 cm), ha il dorso e i fianchi ricoperti di aculei lunghi circa 2 cm di colore marrone scuro o neri e con le punte bianche; il muso, le parti inferiori e gli arti sono invece coperti da peli morbidi.
Vive nei campi coltivati, nei boschi e anche nei parchi; non teme l’uomo, anzi ama fare il nido sotto le legnaie e i fienili, vicinissimo alle fattorie. Se si sentono benvoluti i ricci escono dal loro nascondiglio e accettano anche offerte di cibo. Come tutti gli insettivori ha olfatto e udito molto sviluppati. Predilige lumache, vermi e insetti, ma gradisce anche funghi e frutta. Va in letargo da ottobre ad aprile: non appena la temperatura esterna scende sotto ai 15 gradi viene sopraffatto dalla sonnolenza letargica ed è uno dei dormiglioni più accaniti del bosco. Si sveglia però da solo a intervalli di un mese circa, per sgranchirsi le zampe o mangiucchiare qualcosa. I ricci appena nati hanno già gli aculei; ma questi, per non ferire la madre, sono molli ed elastici e nascosti sotto la pelle rigonfia del dorso. Un’altra peculiarità del riccio è quella di arrotolarsi su se stesso formando una palla spinosa quando viene disturbato o spaventato; purtroppo però questo accorgimento non lo salva dalle automobili, delle quali finisce spesso vittima.