villaverde

Prefisso: 0783
Cap: 09090
Abitanti: 343
Altitudine: 204 m slm

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Villa Verde, in passato chiamata "Bannari", ha ricevuto il suo attuale nome in onore della bellezza dei suoi boschi nel 1952. Gran parte della sua vegetazione è andata distrutta dalla furia del fuoco dell'83, oggi il verde, costituito soprattutto da leccette e roverelle, è concentrato nell'oasi di "Mitza Margiani" in cui si estende il villaggio nuragico di "Brunk'e s'Omu".

Situato nella zona centro occidentale della Sardegna, in provincia di Oristano, appartiene alla 17° Comunità Montana ed al Consorzio delle Due Giare. La storia di quest'area è strettamente legata a quella di tutto il monte Arci e di conseguenza alla presenza dell'ossidiana La scoperta di questo materiale (da cui è possibile ricavare lame, armi e strumenti vari), nel neolitico (più di 3000 anni a.C.) non provocò solo un addensamento demografico, ma anche degl'intensi scambi commerciali. Con l'avvento dei metalli, lo sfruttamento dei giacimenti sardi e la diffusione dell'ossidiana, anche se con un'intensità più modesta, proseguì fino al Neolitico recente, perdurando fino all'età nuragica durante la quale raggiunse altissimi livelli di rifinitura dei manufatti, utilizzata anche per ornamento o per il culto. Gli insediamenti umani, in età nuragica, possono essere confermati, infatti, il territorio è cosparso di nuraghi.

Particolare rilevanza ricopre il villaggio prenuragico e nuragico di Brunk'e s'Omu, con torre centrale polilobata; il villaggio prenuragico e nuragico di Nurax'e Mau, con torre centrale polilobata; il pozzo sacro in località "Corongiu Arrubiu"; i pozzi nuragici in località "Su puzzu de Prau" e "Corongiu Arrubiu". Tra nuraghi minori non devono essere dimenticati quelli di: gergui, Giuali, Su nuraxi, is Cottillas. Nel periodo romano, Villa Verde, gravita certamente intorno all'antica Colonia Iulia Augusta Uselis. Presenze dell'età romana sono testimoniate da alcuni ritrovamenti, mattoni, resti d'oggetti in ceramica e monete; inoltre il residuo di un lastricato romano sull'antico percorso Bannari-Usellus, in zona Santa Reparata.

Notizie concernenti questo territorio in epoche successive, pervengono soprattutto da documenti diocesani. Sappiamo che nel 1341 fu nominato il primo parroco di San Giorgio di Pau e Santa Maria (la chiesa sulle cui fondamenta venne edificata l'attuale chiesa parrocchiale) di Bannari. Sappiamo quindi che questo paese era già parrocchia sin dai tempi più antichi, di conseguenza un paese organizzato sia dal punto di vista civile che dal punto di vista ecclesiastico. Tutto ciò può essere dimostrato dal fatto che la popolazione si impegnava a versare alla chiesa e all'autorità romana le decime sacramentali dovute come contributo alle spese della chiesa. Nel 1580 Bannari formava con Pau un'unica prebenda canonicale, nel 1784 Pau fu eretta Rettoria e Bannari restò prebenda canonicale.

Da vedere:
nuraghi di San Mauro, Trutturis, Giualli e soprattutto Brunk’e s’Omu