Proposta da: Antoi |
Santuario della Madonna di Bonacattu - Bonarcado | Indovinata da: Sarrabus72 |
La piccola chiesetta, attorno alla quale si costituì il primo nucleo del villaggio e della comunità bonarcadese, presenta chiari segni di un antichità più remota ravvisabili dai resti, dalle tecniche e dai materiali costruttivi, emersi durante i recenti lavori di recupero. Il ritrovamento di una vasca rivestita con motivi geometrici, ha fatto supporre la presenza in questi luoghi, di un'antica stazione di posta romana edificata, verosimilmente, su un precedente luogo di culto nuragico. Una tale supposizione è certamente avvalorata dalle numerose testimonianze, che unanimemente, attestano, ad una precedente antropizzazione preistorica che ci ha tramandato pregevoli e monumentali megaliti, nuraghi, domus de janas e tombe di giganti, che si presentano secondo una straordinaria varietà di impianto. La ricostruzione delle vicende di quest'imponente ente monastico, fiorente fin dalla metà del XII secolo, è possibile grazie ad una fonte importantissima, quale il " Condaghe di Santa Maria di Bonarcado" , ossia un registro pergamenaceo nel quale venivano trascritti gli atti di donazione e la relativa amministrazione da parte del monastero. Fondatore dell'abbazia fu, intorno al 1110, il Giudice Costantino di Lacon, sovrano dell'Arborea. Essa fu consacrata solennemente nel 1147 in occasione di un importante avvenimento storico: la Pace, detta di Bonarcado, tra i quattro Regoli sardi, celebrata sotto gli auspici del Metropolita di Pisa, alla presenza dei Giudici Sardi e di numerosi ed alti Prelati. Con il Passare del tempo, il prestigio del Monastero crebbe così come il suo consistente patrimonio, a cui nel 1230, si aggiunsero il salto di Kerketu, nonché sette anni più tardi, la libertà di pesca con due barche nello stagno di Mare Pontis, con esenzione di ogni dazio verso il Fisco Regio. Il 1237 fu ancora una volta una data importantissima nella storia di Bonarcado e dell'intera Arborea. Il papa Gregorio IX, per ristabilire pace e ordine, inviava sull' Isola il Legato Pontificio Alessandro, per assegnare, in nome dell' indiscutibile potere della sua sovranità politica e spirituale, il regno di Arborea. Durante una solenne cerimonia, celebrata nella Basilica bonarcadese, il primo maggio del 1237, il Legato Pontificio, conferiva a Pietro II, l'investitura del giudicato di Arborea, suggellata dalla consegna del Vessillo Papale e da un giuramento di fedeltà. Tra i fasti dell'Abbazia bonarcadese si annovera la visita pastorale che, nel 1263 fece Federico Visconti, primate di Sardegna e Legato Pontificio, con l'intento di riaffermare, mediante l'accordo del clero e delle autorità civili, la supremazia di Pisa sull'isola. Durante il Quattrocento l'unico avvenimento di rilievo in cui compaia il nome di Bonarcado è relativo alla presenza del Priore Elia de Palmas poi Arcivescovo di Oristano, alla stipula del trattato che, dopo la morte di Eleonora, ridusse nel 1410 il Giudicato a marchesato. L'ultimo priore camaldolese di cui si abbia notizia è un certo Francesco che fu priore di Bonarcado nel 1445, dopo di ché, nella prima metà del XV sec. verosimilmente per mancanza di rifornimenti dalla casa madre, i Camaldolese abbandonarono il paese e l'Abbazia.
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