Proposta da: Interfolk |
Chiesa di San Nicola - Uta | Indovinata da: Paola |
La chiesetta montana di San Nicola ha delle radici piuttosto antiche. Pare che la prima costruzione risalga al VI secolo dopo Cristo, all’anno 525: si tratta della chiesa paleocristiana di Sanctus Nicolaus, in mano ai padri di religione greco bizantina.Dopo l’anno 1050, la chiesa venne abbandonata e andò in rovina. Fu nel 1600, periodo aragonese, che il conte Serra, divenuto proprietario dei terreni di Uta per volontà della famiglia Berengario Carroz, si adoperò per la ricostruzione dell’antica chiesa di San Nicola. La nuova chiesa venne costruita esattamente sulle rovine di quella paleocristina e divenne presto meta di devozione e pellegrinaggio da parte degli abitanti del paese e non solo. Il tempo, le gurre e numerosi saccheggi hanno portato alla distruzione anche di questa seconda chiesa e per anni non sono rimasti che pochi resti. La chiesa oggi La chiesa di San Nicola è situata a circa cinque chilometri dal paese di Uta, ( tutta ad un'altra parte di MONTE ARCOSU ) nella zona campestre che viene denominata “Oasi San Nicola” per il meraviglioso spettacolo di natura e verde che offre. E’ grazie all’iniziativa, alla passione, alla devozione e alla tenacia di una famiglia di Uta, che è stato possibile ridare vita alla chiesetta di San Nicola. Hanno benevolmente ceduto il terreno a favore di San Nicola, finanziato la spesa per la realizzzazone dell’opera, coinvolto e reso partecipe la popolazione di Uta fino a rendere concreta la loro iniziativa: nel 1993 iniziarono i lavori di costruzione che vennero portati a termine pochi anni dopo. La chiesetta di San Nicola è stata consacrata il 30 giugno 2001 dall’arcivescovo di Cagliari Monsignor Ottorino Alberti con una solenne cerimonia. La chiesa, per problemi burocratici ed esigenze di spazio, non mantiene l’originaria collocazione (la vecchia chiesa era situata dirimpetto al nuovo cancello d’ingresso della nuova). In quella attuale è possibile ammirare il simulacro di San Nicola, l’antica statua del XVII appartenuta al conte Serra e da lui gelosamente custodita. Alla sua morte la statua venne serbata con cura dagli eredi del conte e dagli stessi è stata gentilmente donata in occasione della ricostruzione della chiesa. Il simulacro appare danneggiato in diverse parti, pare a causa delle scorrerie dei mussulmani; si dice che esperti restauratori fiorentini abbiano rinunciato a ritoccarlo di modo che la statua non perdesse i segni del tempo e della sua storia.
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