Vincitori: Franco P., Elvira U., Alberto P., Marcella V., Anna S., Gisella S., Valeria B., Giovanni V., Fabiola O., Giampaolo D., Marino F., Laura A., Simonetta G., Silvana C., Antonella S., Tito Z., Ponziana L., Marta B., Antonello E., Andrea P., Maura S., Roberta V., Omar M., Daniela M., Marina C., Mauro S., Antonio C., Raimondo P., Paolo T., Francesco T., Dylan M., Lavia B.
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Carbonia Alla fine del 1936, l'A.Ca.I. (Azienda Carboni Italiani) con il metodo dei sondaggi individuò il bacino Sirai-Serbariu che si rivelò di eccezionale vastità. La previsione di una intensa attività nei nuovi pozzi e del conseguente afflusso di manodopera suggerirono il progetto di una nuova città operaia vicina alle miniere ed al porto di S.Antioco che doveva assicurare il trasporto dei materiali estratti in loco. Inaugurazione della città La nuova città, chiamata Carbonia, fu costruita in poco tempo ed inaugurata da Mussolini il 18/12/1938. Dal punto di vista architettonico è caratterizzata dai tipici elementi della città fascista. Al centro si trova la Piazza Roma intorno alla quale sorgono i principali edifici: la Torre Littoria (alta 27.5 m ed oggi Torre Civica), il Municipio, la Chiesa, il Dopolavoro, il Cinema-Teatro e due grandi fontane. La Chiesa è in stile romanico-moderno, costruita, nella parte inferiore, con granito di Teulada e per il resto in trachite. Sono adiacenti la Canonica e il Campanile alto m. 46, riproduzione in piccolo di quello di Aquileia. Piazza Roma e edifici adiacenti (in costruzione) L'A.Ca.I. commissiona il piano regolatore della città al proprio ufficio tecnico, crea un istituto autonomo per le case popolari, affida il compito di progettare la città agli ingg. C.Valle e I.Guidi, costruisce una centrale elettrica alimentata col Carbone Sulcis. Inizialmente gli spazi abitativi hanno tenuto conto della struttura piramidale dei ruoli esistenti in miniera e della gerarchia fascista: il centro è riservato alle case dei dirigenti (Villa Sulcis, oggi Museo Archeologico, era la residenza ufficiale del Direttore delle miniere di carbone della città), poco lontano si trovano le palazzine degli impiegati mentre modeste case per operai occupano i quartieri della periferia. Quartieri della periferia Dopo un primo periodo di intensa attività estrattiva, con l'avanzare della seconda guerra mondiale, il ritmo produttivo registra un notevole rallentamento. Alla caduta del fascismo, vi è una ripresa (il Carbone Sulcis rappresenta l'unico combustibile disponibile in Italia per il rilancio dell'apparato industriale nazionale) ed una seconda fase dello sviluppo di Carbonia sia dal punto di vista demografico che economico. Ma ben presto la riapertura dei mercati internazionali e la concorrenza del carbone straniero, avvia l'industria mineraria ad una crisi lenta ma inesorabile che diede luogo ad una vasta mobilitazione operaia e cittadina. Questa, insieme con quella delle vicine industrie di Portovesme, ha creato in tutto il Sulcis una difficile situazione economica a cui si cerca di dare una risposta soprattutto attraverso attività quali turismo, cultura e servizi. http://www.comune.carbonia.ca.it |