Vincitori: Dino P., Gabriela P., Laura C., Giampaolo D., Paolo C., Paola S., Federica P., Oscar S.
Domus de Janas di Corongiu e S'acqua Salida - Pimentel (CA)
Un’occasione archeologica abbastanza vicina a Cagliari, poco conosciuta e facilmente accessibile in auto si trova in territorio comunale di Pimentel, un piccolo centro della Trexenta ad una decina di chilometri da Senorbi. Per raggiungere Pimentel da Cagliari converrà percorrere la Carlo Felice fino a Monastir, e poi deviare a destra per Senorbi lungo la statale 128. Al chilometro 10.3 è il bivio, sulla sinistra, per Pimentel, che si trova a due chilometri più avanti.

Le zone archeologiche di Pimentel meritevoli di una visita sono due, ed abbastanza contigue l'una all'altra. Entrambe si trovano all'inizio della nuova strada per Guasila, adiacenti ad un largo rettilineo d'asfalto di recente sistemato. Nella prima è da visitare un'unica domus de janas di particolare interesse, perché decorata con vari disegni a rilievo (località Corongiu); nell'altra zona (località Pranu Efisi) son da visitare invece due gruppi di domus de janas complessivamente almeno una decina di tombe, di notevole interesse architettonico.

Ma torniamo alla prima zona, quella della domus de janas di Corongiu. Per raggiungerla occorre imboccare la strada per Guasila, e voltare a sinistra dopo poche centinaia di metri immediatamente prima di un ponticello. Individuare la strada giusta é relativamente facile poiché questa è una stradina di fondovalle che corre lungo il letto di un fiume asciutto. Dopo circa duecento metri, sulla destra appare improvvisamente la domus de janas, proprio sul ciglio della strada. E' una tomba particolare, abbastanza nota agli archeologi, un pò meno ai non "addetti ai lavori" con una caratteristica quasi unica: le decorazioni. Ha il pozzetto verticale di accesso, l'anti-cella (che é una specie di pre-camera sepolcrale posta prima della cella) e infine la camera sepolcrale vera e propria. I motivi decorativi sono sopra ed ai lati del portello d'ingresso, che separa l'anti-cella dalla cella. Il disegno é costituito da un elemento verticale, dal quale si dipartono lateralmente delle spirali, ed é stato interpretato come una rappresentazione grafica della Dea Madre, in cui le spirali sono gli occhi e l'elemento al centro il profilo del naso. La Dea Madre sarebbe quindi anche una Dea degli Occhi che ha sotto la sua protezione il defunto. A fianco é riportato anche un motivo a zig-zag che sembra ricordare un mare con delle barche, e potrebbe richiamare il mondo dell'aldilà. Sulla base di queste decorazioni gli archeologi hanno proposto una datazione che va tra il tardo neolitico ed il protocalcolitico (inizio dell'Età del Rame), e cioé tra il 2.300 e il 2000 a.C.

Il graffito é ben in rilievo rispetto al piano di fondo, ed é sottolineato con sostanza rossa. Forse il colore stesso, il rosso, diventa simbolo poiché significa sangue, vita e rigenerazione della medesima, e su una tomba acquista il significato simbolico di sconfitta e superamento della morte stessa. Il contenuto delle immagini, qualunque sia il loro significato, è assolutamente geometrico e surreale, sia perché è legato al mondo della tomba, sulle cui pareti il disegno si sviluppa, sia perché l'immagine è astratta, affidata a simboli quali zig-zag, spirali, cerchi concentrici, linee, di cui possiamo solo azzardare una decifrazione. Petroglifi con motivi abbastanza analoghi si ritrovano a New Grange, in Irlanda, e sono stati datati agli inizi dell'Età del Bronzo, (1800-1600 a.C.). La singolarità di questa tomba di Pimentel è l'aspetto della Dea Madre come Dea degli Occhi onniveggente, che vigila sul sonno del defunto. Insolito ed interessante anche il motivo ad onde su cui si affacciano degli elementi circolari in cui gli archeologi hanno identificato delle barche e il fregio a zig-zag richiama l'acqua, ed attraverso l'immagine simbolica del fiume o del mare filtra il significato dell'acqua come vita che si rigenera dopo la morte.

Info tratte da: http://www.comunepimentel.it