Settimana Santa 2020 di Scano di Montiferro

Si rinnovano i riti religiosi della Settimana Santa, organizzata con grande impegno (con precisi e antichi rituali che si ripetono da tantissimi anni) dalle tre Confraternite del paese (Arciconfraternita di Santa Croce, Confraternita del Rosario e Confraternita delle Amine), con la collaborazione dell’intera comunità scanese.

“Sa Chida Santa” ha inizio con la Domenica delle palme (“Dominiga ‘e Prammas”), giorno in cui presso l’oratorio di San Nicolò, vengono benedette le palme distribuite ai fedeli.

Il Giovedì Santo si apre con il rito de “s’Incravementu”: a mezzogiorno, nell’oratorio di San Nicolò, rigorosamente a porte chiuse con la sola presenza del Priore, del Sottopriore, della Prioressa e della Sottoprioressa in carica dell’Arciconfraternita di Santa Croce, con una cerimonia molto suggestiva, viene inchiodato il corpo del Cristo sulla Croce.

La sera, presso la Chiesa parrocchiale, si celebra la Santa Messa “in Coena Domini”, durante la quale si svolge il rito del “lavabo”: il Sacerdote lava simbolicamente i piedi a 12 confratelli (che rappresentano i 12 Apostoli), a ricordo di quanto fece Gesù durante l’ultima cena.

Il Venerdì Santo, il giorno più suggestivo della Settimana Santa scanese, si apre (al mattino) con la Via Crucis per le vie del paese (“Sas chilcas”) al termine della quale, a mezzogiorno presso la Chiesa parrocchiale, viene innalzata la Croce.

A tarda sera, si svolge la cerimonia de “s’Iscravamentu” durante la quale quattro confratelli, che indossano gli abiti dei discepoli (“sos Discipulos”) depongono il Cristo dalla Croce. Segue la processione che si snoda fra i vicoli del paese e si dirige verso l’oratorio di San Nicolò (sede del sepolcro). L’intera cerimonia de “s’Iscravamentu” è accompagnata dagli antichi canti (Stabat Mater, Miserere, Sete Ispadas) intonati da “su cuncordu”.

Il giorno di Pasqua si svolge la cerimonia de “s’Incontru”: in un incrocio al centro del paese, la statua del Cristo Risorto (proveniente dall’oratorio di San Nicolò) e la statua della Madonna (proveniente dall’oratorio del Rosario) si incontrano e si salutano con un triplice inchino.