Settimana Santa 2020 di Bolotana
Dal 5 al 12 aprile 2020
Il paese di Bolotana è ubicato a 472 mt, sul livello del mare, nella parte centro-occidentale della Sardegna a ridosso della Catena Marghine nella regione storica omonima. Il territorio si estende su una superficie pari a 108,39 km² ed una differenza altimetrica di circa 10050 mt tra la Punta Palai (1200 mt s.l.m.) ed il punto più depresso della piana sottostante della media valle del Tirso (150 mt s.l.m.); di conseguenza persiste un variegato ambiente climatico e quindi botanico/paesaggistico e faunistico.
La montagna che sovrasta è ricca di bellissime foreste (vedi Badde Salighes - Ortakis- Mularza Noa) nonché di numerose ed importanti sorgenti che alimentano il fiume Temo e Coghinas ma anche il fiume Tirso.
Un cenno particolare merita il centro storico di origine medioevale con viuzze strette ed irregolari.
Fra le numerose tradizioni bolotanesi, ai media sconosciute, tramandate nei secoli senza alcuna interruzione, spiccano i riti della Settimana Santa che di seguito vengono descritte.
La Settimana Santa
Ancor prima dei riti pasquali propriamente detti, ogni venerdì, a partire da quello successivo del giorno delle Sacre Ceneri e fino a quello precedente della Domenica delle Palme, viene svolta, lungo le vie del centro storico su un percorso di circa 1,5 Km, la Via Crucis con la statua lignea del Cristo accompagnata in preghiera dai confratelli e da numerosi fedeli che si raccolgono in preghiera nelle 14 postazioni simboleggianti il cammino del Cristo.
Durante la settimana che precede la Domenica delle Palme vengono preparate le palme intrecciate e mazzetti di ulivo che vengono poi benedette durante apposita funzione religiosa della stessa Domenica delle Palme e portate in breve e suggestiva processione attorno alla parrocchia dedicata a S. Pietro con la commossa partecipazione dei fedeli ed accompagnata dai confratelli e successiva messa cantata.
I riti della Settimana Santa di Bolotana, organizzati dal sacerdote e dai confratelli della Santa Croce, delle Anime, del Rosario e dell'Addolorata, proseguono con il triduo pasquale, ossia la passione, la morte e la risurrezione di Cristo, e si conclude il periodo penitenziale, nel quale i cristiani si preparano a celebrare il più grande mistero del patto della nuova alleanza di Dio con la comunità.
Il Giovedì Santo il sacerdote, durante la santa messa, impersona Gesù che lavò i piedi (lavanda dei piedi) ai dodici discepoli interpretati dai priori e sotto priori delle quattro confraternite.
Il venerdì mattina viene eseguita, a passo spedito, la caratteristica e silenziosa processione detta “Sas Chircas”, all’interno del centro storico, con i simulacri di Maddalena, Veronica e Maria e portate in spalla dai confratelli con la partecipazione di numerosi fedeli. Questa precessione sta a significare la ricerca del Cristo. Verso le 12 si prosegue con il cerimoniale detto “S’Incravamentu”(la crocefissione) del Cristo; si continua nel pomeriggio con l’Adorazione del Cristo in Croce.
Nel tardo pomeriggio il rito detto “S’Iscravamentu” (deposizione del Cristo dalla Croce); questo rituale è un susseguirsi di gesti ed atti tramandati da epoca remota, in pratica sia i confratelli che lo stesso parroco hanno precisi compiti durante tutta la cerimonia. La Croce è issata al centro del Presbiterio, alla destra della Croce la statua della Madonna Addolorata con il viso rivolto verso il Cristo, in attesa della sua deposizione.
La deposizione desta effettiva commozione soprattutto quando i due confratelli, vestititi da tradizionali costumi ed impersonando Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea, si accingono a salire le scale per la deposizione. Rimane particolarmente toccante lo scandire dei colpi di martello nel momento della rimozioni dei chiodi.
La croce è al centro dello spazio antistante l’altare maggiore, nei pressi i priori a cui vengono assegnati specifici compiti, le prioresse preparano e addobbano la lettiga lignea sulla quale viene poi adagiato il Cristo per essere poi portato in precessione con la partecipazione di numerosi confratelli oltre a quelli stabiliti per le manifestazioni della settimana santa e accompagnata da canti religiosi eseguiti dal coro con il sottofondo del suono delle “tracculas” che sostituiscono, da questo momento, il suono delle campane fino al giorno della Risurrezione.
Al rientro, a tutti i partecipanti, vengono distribuite le candele benedette per proseguire, subito dopo, con l’adorazione del Cristo nel Santo Sepolcro, adornato da numerosi “Nennere”, fino a tarda notte.
Nella mattinata della Domenica di Pasqua viene rappresentato “S’Incontru”, cioè l’incontro fra i simulacri de Cristo Risorto e la Madre Maria.
Il cerimoniale viene effettuato nella principale piazza del paese a pochi metri dalla parrocchia; da questa parte una prima processione, lungo un breve percorso all’interno del paese, con il Cristo accompagnato da diversi fedeli e dalle Confraternite della Santa Croce e delle Anime; giunti in prossimità della piazza dalla parrocchia parte un seconda processione con il simulacro della Madonna con il capo coperto da un velo nero e accompagnata anch’essa dalle Confraternite del Rosario e dell’Addolorata; ambedue le processioni si incontrano nel mezzo della piazza fra ali di fedeli e curiosi, le statue vengono portate e avvicinate frontalmente, a quel punto viene sollevato il copricapo nero della Madonna, con i simulacri in spalla vengono eseguiti tre inchini, contemporaneamente si spara a slave in segno di gloria , le campane vengono suonate a festa mentre i confratelli lanciano caramelle e monete in segno di festosità per la gioia de bambini. La cerimonia si conclude in chiesa ove viene celebrata la solenne santa messa.
* Pagina a cura dell'Associazione Turistica Pro Loco Bolotana - Foto e testo di Mariano Corda