Sagra di Sant'Antioco Martire 2023
FESTA DI S.ANTIOCO MARTIRE 2023, IN PROGRAMMA IL 1° AGOSTO
Da 664 anni nel cuore dei sardi!
La 664° Festa di Sant’Antioco Martire Patrono della Sardegna, rappresenta un momento molto sentito nella tradizione culturale e identitaria degli antiochensi e di tutti i sardi.
Secondo appuntamento annuale con le celebrazioni dedicate al Santo Patrono massimo di Sardegna, Antioco Martire, giunte alla 664° edizione.
Dopo “Sa Festa Manna” che, come di consueto, si è celebrata 15 giorni dopo Pasqua, ecco i festeggiamenti estivi, come ogni anno fissati al primo agosto. Naturalmente non mancheranno la processione solenne per le vie della città (con partenza dalla Basilica per le 19.00), preceduta dalla Santa Messa, e i fuochi d’artificio (alle 23.00), cui si accompagneranno lo spettacolo di cabaret delle Lucido Sottile, in programma in Piazza De Gasperi (alle 21.30), e “Calici in Festa”, nel Corso Vittorio Emanuele (alle 21.00). Un programma variegato capace di coniugare la celebrazione della Fede nel Patrono di Sardegna con gli appuntamenti di intrattenimento per tutti, che si chiuderanno con la suggestione dello spettacolo pirotecnico in laguna.
Momento clou della Festa sarà come sempre la processione, il cui passaggio verrà annunciato dai tamburini e dai trombettieri. In apertura, poi, cavalieri e amazzoni, tre tracas, suonatori di launeddas, e gruppi folk selezionati in rappresentanza sia delle dieci Diocesi della Sardegna, sia delle comunità che vivono una particolare devozione nei confronti del Santo. La processione, inoltre, sarà impreziosita dalla presenza del Cristo processionale di Carloforte.
«Sarà una giornata all’insegna della Fede nel Patrono di S.Antioco e della Sardegna – spiega il Sindaco Ignazio Locci – con alcuni momenti di intrattenimento e spettacolo. La processione per le strade di Sant’Antioco del Santo e delle sue reliquie sarà ancora una volta un tripudio di colori, un omaggio alla tradizione, una Festa dedicata al nostro amato Antioco. Auguro a tutti gli antiochensi, ai sardi e ai numerosi ospiti della nostra isola, di trascorrere una piacevole giornata di festa».
«Come Assessorato alla Cultura e Beni Culturali continuiamo a portare avanti l’intenzione di adattare una tradizione plurisecolare come la 664° Festa di S.Antioco allo spirito del tempo – commenta l’Assessore Luca Mereu – percorso che abbiamo già intrapreso, con passione ed entusiasmo, col Dies Natalis e Sa Festa Manna. La Festa del 01 agosto sarà infatti arricchita dal Festival Culturale FestArtes che darà un piglio brioso alle celebrazioni civili con lo spettacolo delle Lucido Sottile in Piazza De Gasperi».
«Accanto alle celebrazioni religiose e ai momenti di intrattenimento in piazza De Gasperi – commenta l’Assessora al Turismo Roberta Serrenti – anche la degustazione del vino principe di Sant’Antioco, il Carignano, che, grazie ai produttori tutti antiochensi, sarà portato nel Corso Vittorio Emanuele, accompagnato da altre prelibatezze locali, per una serata che abbiamo battezzato “Calici in Festa” e nella quale i nostri ospiti potranno scoprire e apprezzare una delle più pregiate risorse di Sant’Antioco».
STORIA SAGRA SANT'ANTIOCO
Secondo la tradizione Antioco nacque in Mauretania sul finire del I sec. d.C., medico e scienziato, aderì alla religione cristiana contribuendo alla sua diffusione e alla conversione di numerosi infedeli, testimoni della miracolosa opera esercitata del guaritore. La “Passio”, tramandata dai monaci di San Vittore di Marsiglia, narra delle torture subite da Antioco in Africa ad opera dei romani, fino alla “damnatio ad metalla” ossia la condanna ai lavori forzati nelle miniere, che lo condusse sull’isola sulcitana nella quale fondò la prima comunità cristiana sarda.
A Sulci, raccolto in preghiera nella sua grotta, Antioco morì mentre attendeva di venir prelevato dalle guardie romane che dovevano condurlo a Karales. Subito dopo la sua morte, che la tradizione fissa attorno all'nno 127, la fama delle sue opere si sparse nel Sulcis e poi in tutta la Sardegna. Nel luogo del "martirio" del santo moro sulcitano, i cristiani, desiderosi di essere sepolti attorno alla tomba del Santo, crearono l’unica area catacombale della Sardegna e il primo nucleo di una delle chiese più antiche della Sardegna.