Monumenti Aperti Sardegna 2023
MONUMENTI APERTI IN SARDEGNA
I Monumenti Aperti saranno distribuiti nei weekend dal 6 maggio al 4 giugno 2023
Monumenti Aperti in Sardegna: Dal 6 maggio al 4 giugno sessanta comuni della Sardegna apriranno le porte dei loro beni culturali più preziosi per offrirli al racconto di migliaia di giovani studenti in occasione dell’edizione 2023 di Monumenti Aperti.
Accanto alle tante amministrazioni che ormai rappresentano vere e proprie “colonne portanti” della manifestazione anche numerosi enti locali che entrano per la prima volta nella rete, a testimonianza della vivacità dell’iniziativa nata a Cagliari nel lontano 1997.
Dopo i cinque fine settimana in Sardegna e dopo la pausa estiva, Monumenti Aperti oltrepasserà il mare per approdare nella Penisola, dove ancora una volta sarà presente in Emilia Romagna e in Puglia.
Un’edizione 2023 che, fin dal titolo “Pratiche di meraviglia”, vuole essere uno stimolo per giovani e adulti a riscoprire il piacere di meravigliarsi davanti alle bellezze del nostro straordinario patrimonio culturale.
Quest’anno la manifestazione si svolgerà nei weekend dal 6 maggio al 4 giugno.
INFO
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IL PROGRAMMA DI MONUMENTI APERTI REGIONALE E NAZIONALE
Sono 60 i comuni che aderiscono quest’anno alla manifestazione, lungo cinque fine settimana dal 6 maggio al 4 giugno. Le amministrazioni locali renderanno disponibili circa 750 monumenti, affidati alla gestione e racconto di oltre 16.000 tra studenti, in netta prevalenza, e volontari.
Questo il calendario delle date sarde, che sarà completato in autunno dal tour nazionale della manifestazione: 6/7 maggio San Gavino Monreale, Iglesias, Sassari, Unione dei Comuni del basso Campidano (Nuraminis, Samatzai, San Sperate, Ussana, Villasor), Ozieri, Decimoputzu; 13/14 maggio: Arbus, Guspini, Carbonia, Alghero, Sestu, Lunamatrona (solo domenica 14), Chiaramonti, Tissi, Ploaghe, Monastir, Serramanna, Ossi, Villanovafranca, Monserrato, Villaputzu; 20/21 maggio: Triei, Porto Torres, Oristano, Gavoi, Sanluri (solo domenica 21), Sant’Antioco, Bosa; 27/28 maggio: Ovodda, Cagliari, Genuri, Tuili, Monteleone Rocca Doria, Dorgali, Ittiri, Thiesi, Settimo san Pietro, Siddi, Neoneli, Ardauli, Cuglieri, Gonnostramatza (solo domenica 28); 3/4 giugno: Carloforte, Tertenia, Selargius, Padria, Stintino, Elmas, Pula, Villacidro, Terralba, Quartu Sant’Elena, Aritzo, Villasimius, Ballao e Sardara.
Sul fronte nazionale, confermata la presenza della città di Ferrara, col suo straordinario patrimonio artistico, nel fine settimana del 21 e 22 ottobre.
LE NOVITÀ. Tra i comuni che partecipano quest’anno molte le conferme, ma tante anche le novità che testimoniano la vitalità della manifestazione, giunta quest’anno alla sua ventisettesima edizione. Queste le amministrazioni comunali che aderiscono per la prima volta: Triei, che aprirà la bellissima tomba dei giganti di Osono, esempio perfettamente conservato di arte funeraria di età nuragica e la chiesa dei Santi Cosma e Damiano con i preziosi dipinti seicenteschi dei fratelli Are; Monteleone Rocca Doria, che aprirà al pubblico la Chiesa di S. Stefano e i resti del Castello dei Doria; Ardauli, dove gli studenti racconteranno la seicentesca chiesa parrocchiale intitolata alla Vergine del Buon Cammino, in stile gotico sardo catalano, che conserva intatte strutture e decorazioni, e soprattutto la tomba dipinta di Mandras, candidata bene UNESCO e realizzata in periodo prenuragico; Gonnostramatza, dove potranno essere ammirati la tomba megalitica di Bingiaʼe Monti e il retablo di Lorenzo Cavaro, che si trova nella Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo; a Stintino invece saranno visitabili il MUT – Museo della Tonnara e la Casa della Confraternita Madonna della Difesa; a Chiaramonti gli studenti locali racconteranno le Domus de Janas di Murrone, anch’esse nella “tentative list” del patrimonio mondiale Unesco e il Castello di Chiaramonti, che nacque in epoca medievale, probabilmente negli anni 1347-1349, ad opera dei Doria; infine Aritzo, con la Casa signorile della famiglia Devilla, risalente al XVII secolo, che conserva intatto il nucleo originario di impianto spagnolo. I Devilla sono stati, dal 1800, appaltatori dell’industria della neve (Signori della neve), fino all’estinzione di questa attività avvenuta agli inizi del XX secolo. Saranno visitabili anche le Carceri spagnole “Sa Bovida”, appartenenti al sistema di reclusione presente in Sardegna dal XVI al XX secolo, che ospitano la mostra permanente su Magia e Stregoneria in Sardegna tra il XV e il XVII secolo.
Imago Mundi nasce come associazione culturale nel novembre del 1993 ad opera di un gruppo di studenti universitari cagliaritani, interessati a diffondere la cultura e le tradizioni storiche nell’ambiente cittadino.
c/o Centro comunale d’arte Il Ghetto
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