Autunno in Barbagia a Oliena, informazioni sulla festa delle Cortes Apertas 2023!
Autunno in Barbagia a Oliena il 9 e 10 settembre 2023, scopri il programma delle Cortes Apertas 2023!
Autunno in Barbagia 2023 a Oliena
- Hortes de Ulìana -
sabato 9 e domenica 10 settembre 2023
Un viaggio sensoriale tra le preparazioni, i profumi, le lavorazioni, la musica e i canti.
Autunno in Barbagia Oliena 2023: Il secondo weekend in calendario per Autunno in Barbagia 2023 fa tappa a Oliena, il 9 e 10 settembre 2023, una delle tappe storiche più attese dell’intera manifestazione, le vie del centro storico rivivranno sapori e saperi dei mestieri di un tempo con massajas e massajos, pastores e mastros in sas carrelas. E poi mostre, serenate, serate musicali con i canti e balli della Sardegna e non solo.
A cura di Aspen Nuoro
Nel territorio di Oliena sopravvivono arcaiche tradizioni molte delle quali rievocano gli usi della civiltà preistorica dei sardi pelliti, così chiamati dai romani per l’uso della tipica mastruca. Secondo alcune leggende una parte dei troiani, fuggiti dopo la caduta di Troia, sbarcò in Sardegna dove fondarono Iliena dal nome dell’antica patria Ilio.
Tutta l’area è disseminata di ritrovamenti archeologici: probabilmente le popolazioni che qui si stabilirono giunsero alle valli dal fiume Cedrino, antica via di passaggio per le zone interne dell’Isola .
Nella valle di Lanaitto si trova la Grotta Corbeddu, un sito molto importante per la conoscenza della storia sarda: al suo interno sono state infatti ritrovate le prime testimonianze di vita umana nell’Isola risalenti al Paleolitico Superiore. Il Neolitico Recente è documentato dalla presenza di domus de janas e menhir mentre l’epoca nuragica è attestata dai numerosissimi siti tra cui spicca l’affascinante area di Sa sedda de sos carros con la fonte sacra e l’annesso villaggio.
Nel Medioevo compaiono le prime attestazioni scritte del nome del centro Olian, posto tra il Giudicato di Gallura, di cui faceva parte, e quello di Cagliari. Nell’abitato attuale si conserva ancora il toponimo di su Casteddu dove sarebbe stato eretto un castello a difesa del confine con gli altri giudicati, oggi scomparso, che perse la sua funzione dopo il 1258 con l’annessione alla Gallura delle curatorie del Giudicato di Cagliari. L’influenza della potente città marinara di Pisa divenne un vero e proprio dominio dopo il matrimonio tra Lamberto Visconti e Elena de Lacon che unì la casata pisana con quella dei giudici galluresi fino alla conquista aragonese.
Durante il XIV secolo, come gli altri centri dell’Isola, il villaggio fu duramente colpito dalla grande guerra tra il re d’Aragona e Genova prima e tra i re sardi e gli iberici poi. Con la sconfitta dell’ultimo erede dei giudici venne concesso in feudo ai Carroz a cui seguì la sottomissione a vari casati spagnoli e, nel XIX secolo, agli ufficiali baronali di casa Savoia.
A partire dal XVI secolo l’arrivo degli ordini religiosi portò importanti trasformazioni nell’economia del villaggio. Risale a quell’epoca la costruzione della chiesa di San Francesco da Paola insieme al convento che ospitava i Frati Minori Osservanti che impiantarono un grande vigneto in località Irilai. Nella seconda metà del Seicento, grazie alla donazione di due olianesi, fu eretto il collegio dei Gesuiti e la chiesa parrocchiale intitolata a Sant'Ignazio di Loyola. I membri della compagnia di Gesù si distinsero per la diffusione dell’istruzione nel circondario e contribuirono alla crescita del centro con la realizzazione di importanti opere di irrigazione e il fondamentale apporto alla coltura dei gelsi e dei vigneti. La loro opera fu interrotta a causa della soppressione dell’ordine nel 1773.
L’abitato sviluppatosi intorno al corso del rio Golathi si suddivideva in Sa Banditta a ovest e Sa Banda Manna a est. Alla prima, tra la fine del XVII e il XVIII secolo, si aggiunse il rione di Sa Tiria, distanziato dalle altre case, dove si stabilirono alcuni abitanti dello scomparso villaggio medievale di Locoe (oggi nel territorio comunale di Orgosolo).
L’uso comunitario dei campi previsto dal diritto giudicale, proseguì per diversi anni nonostante l’emanazione dell’editto delle chiudende del 1820 che causò numerose rivolte. Con la liberazione dal vincolo feudale nel 1840 la popolazione poté godere di una certa prosperità. Ai primi del Novecento il paese divenne celebre per la produzione del vino Cannonau Nepente molto stimato dal D’Annunzio e nel corso del secolo è divenuto meta di turisti affascinati dai tesori del suo territorio e dalle eccellenze delle sue produzioni.
Cosa vedere a Oliena per le Cortes Apertas?
- la Valle di Lanaitto, da dove si accede alle grotte, veri e propri labirinti che collegano i corsi d’acqua sotterranei: quelle comunicanti di Sa Oche e Su Bentu, quella di Eliches Artas e quella di Corbeddu in cui sono state rinvenute le prime tracce dell’uomo in Sardegna.
- in un'oasi di pace, immerso nella macchia mediterranea della valle, si trova il sito archeologico di Sa Sedda 'e sos Carros. Il villaggio è unico nel suo genere, luogo di rilevanza scientifica notevolissima, rappresenta una grande opera di ingegneria idraulica.
- a pochi chilometri dal centro abitato si trova un vero e proprio capolavoro della natura che, dal 1998, è divenuto monumento naturale: la spettacolare sorgente carsica di Su Gologone, le cui acque sgorgano fresche tra la rigogliosa vegetazione, per poi confluire nel fiume Cedrino. Qui è possibile praticare diversi sport emozionanti.
- capitolo enogastronomia: ai primi del Novecento il paese divenne famoso per la produzione del vino Cannonau Nepente, reso celebre dall’elogio di Gabriele D’Annunzio e, il pregiato olio d’oliva. Eccellente inoltre la pasta fresca ("maharrones de busa", "tundos" e "angelottos", ravioli di formaggio fresco), i tanti tipi di pane pane, “sas hasadinas salias”, i formaggi e i deliziosi dolci tradizionali ("sos pistoccos", "sas meliheddas","sos horiheddos", "sos marigosos")
- anche a Oliena vi invitiamo a scoprire i laboratori degli artigiani, abilissimi nell'oreficeria, nella lavorazione del legno intagliato, della pelletteria e dei caratteristici scialli di seta ricamati che fanno parte dello splendido costume tradizionale femminile
Info:
- Presidio Turistico Galaveras | T. +39 0784 286078 - E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Facebook: facebook.com/cortesapertasoliena
- Comune di Oliena | Sito web: www.comune.oliena.nu.it - E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Facebook: facebook.com/comunedioliena
COME ARRIVARE A OLIENA PER AUTUNNO IN BARBAGIA 2023