Vincenzo Bacallar
1669 - 1726
Uomo politico e storico. Nacque a Cagliari nel 1669 dai nobili Paolo Bacallar e Giovanna Maria Sanna. Iniziato allo studio delle lettere, partì giovinetto per la Spagna, nell'intento di conseguire un'eccellente formazione militare e politica.
Divenne in breve tempo uno dei maggiori protagonisti della storia isolana: ebbe infatti il comando militare della Sardegna, per volere del sovrano di Spagna Carlo II d'Asburgo, divenendo poi ambasciatore a Genova e in Olanda. Svolse un ruolo di primo piano negli avvenimenti legati alla guerra di successione spagnola (1701-1713), che determinarono una profonda frattura all'interno della nobiltà sarda: una fazione, capeggiata dal marchese De Silva di Villasor, parteggiava infatti per il sovrano austriaco Carlo III d'Asburgo, mentre l'altra, di cui era partigiano lo stesso Bacallar, sosteneva il sovrano spagnolo Filippo V di Borbone.
Nel 1708, dopo il bombardamento di Cagliari ad opera della flotta anglo-olandese, le forze di Carlo III occuparono l'isola per qualche tempo. Il Bacallar, tuttavia, non si piegò al governo austriaco e abbandonò l'isola; rifugiatosi in Spagna, ottenne dal re Filippo V, per la sua fedeltà, il titolo di marchese di San Filippo. Da questo punto- sostiene il Tola- la sua carriera fu un seguito di azioni leali e gloriose.
Nel 1717 l'isola venne riconquistata dagli Spagnoli ed il Bacallar si divise tra gli impegni politici ed un'intensa ed eclettica attività intellettuale; fu memorialista (stimato dal Siotto Pintor per aver scritto "con i colori di Tacito"), e da linguista collaborò con la Reale Accademia Spagnola alla compilazione del grande Dizionario della lingua castigliana, pubblicato a Madrid nel 1726. Tra le sue opere maggiori, la Monarchia Hebrea ed i Commentarios de la guerra de Espana y historia de su Rey Phelipe V el animoso.
Morì all'Aja nel 1726.