Sigismondo Arquer
1530-1571


Avvocato, teologo e studioso, tra le massime figure della storia sarda. Nacque a Cagliari da nobile famiglia nel 1530. Studiò teologia a Siena e diritto canonico e civile a Pisa, frequentando ambienti religiosi legati al luteranesimo.

Nel 1549 collaborò a Basilea con Sebastian Münster alla stesura della Cosmographia Universalis, realizzando una monografia sulla Sardegna, Sardiniae brevis historia et descriptio, cui era allegata una carta dell'isola e una veduta di Cagliari (Tabula corographica insulae ac metropolis illustrata). L'opera, pubblicata nel 1550, analizzava anche gli aspetti contemporanei ed in particolare stigmatizzava i costumi e l'ignoranza di vasti settori della chiesa sarda.

Entrato nelle grazie del principe Filippo di Spagna e nominato nel 1554 avvocato fiscale della Sardegna, l'Arquer si attirò tuttavia presto, per l'atteggiamento critico e per la non comune libertà di pensiero, l'ostilità degli aristocratici sardi; in particolare degli Aymerich, i quali riuscirono a metterlo in cattiva luce presso il governo spagnolo accusandolo di luteranesimo per la sua collaborazione col Münster e di eresia per i giudizi espressi sulla chiesa e sulla Santa Inquisizione. Nonostante le professioni d'innocenza, l'Arquer fu incarcerato a Toledo nel 1562 e arso vivo il 4 giugno del 1571.

Sigismondo Arquer occupa un posto di primo piano nella storia sarda, innanzitutto per la grande dirittura morale che lo ha portato a pagare con il martirio la propria libertà di pensiero; ma non meno importante è la sua opera, scaturita da un grande amore per la terra sarda e prima di un genere letterario storico-descrittivo destinato ad affermarsi coi secoli nella cultura isolana.