Leonardo De Alagon
1436-1494
Quarto ed ultimo marchese di Oristano e conte di Goceano, celebrato dalla storiografia tradizionale sarda come eroe dell'indipendentismo isolano. Nacque ad Oristano nel 1436 da Don Artaldo Alagon y Luna e da Donna Benedetta Cubello, discendente di una delle più illustri famiglie feudali trasferitesi in Sardegna e residenti nel giudicato di Arborea. Come si confaceva ai giovinetti di alto lignaggio, Leonardo fu mandato presso la corte aragonese per apprendere le arti cavalleresche; in quegli anni combatté per i sovrani iberici, dimostrandosi dotato di straordinario coraggio.
Nel 1457 sposò una nobildonna spagnola, originaria di Saragozza, Maria Morillo y Linan. Nel 1470 ereditò i feudi e il titolo dello zio materno, il marchese di Oristano, Salvatore Cubello, morto senza eredi diretti; fatto che suscitò le invidie e le preoccupazioni del viceré Nicolò Carroz d'Arborea, filoaragonese e discendente da un ramo giudicale apostata. Il Carroz contestò la successione e pretese che l'immenso patrimonio dei Cubello entrasse a far parte del demanio della Corona, ritenendo anticostituzionali le volontà testamentarie del marchese di Oristano.
In seguito a tali dissidi, i due vennero alle armi: Leonardo Alagon, conscio del proprio carisma personale, e forte della discendenza dai giudici di Arborea, si mise alla testa di un esercito di Oristanesi, riaccendendo lo spirito nazionalista mai completamente sopito e stimolando i suoi numerosi seguaci a perseguire il sogno di un'isola tutta indigena sotto l'egida arborense. Lo scontro armato tra i Sardi ribelli guidati dall'Alagon e l'esercito viceregio avvenne ad Uras nel 1470: la battaglia si risolse positivamente per gli isolani, mentre l'esercito viceregio dovette rifugiarsi a Cagliari.
Nel 1474 ad Urgelles si conclusero le trattative di pace tra Leonardo Alagon e la Corona d'Aragona: una pace vantaggiosa per l'Alagon, che fu infatti riconosciuto legittimo marchese di Oristano dal sovrano Giovanni Senza Fede. Ancora una volta la notizia allarmò il viceré Carroz, il quale contestò la successione e mise in guardia il sovrano sui rischi che poteva comportare quella legittima.
Il sovrano accolse le recriminazioni del Carroz e condannò per fellonia e lesa maestà Leonardo Alagon, ma non solo: nell'ottobre del 1477 emanò una sentenza di morte per l'intera famiglia Alagon e per i suoi seguaci, acquisendo al patrimonio regio il marchesato di Oristano, la contea del Goceano e ogni altro bene mobile e immobile dei ribelli. Ne nacque una rivolta sfociata nella sanguinosa battaglia di Macomer (1478). I sardi ribelli furono sconfitti e in molti perirono sul campo, tra questi Artale de Alagon, figlio maggiore del marchese di Oristano. L'isola tornò interamente nelle mani degli Aragonesi. Quanto al marchese de Alagon, le fonti narrano che mentre tentava la fuga per mare verso Genova, fu tradito e consegnato agli Aragonesi che lo condussero in catene a Valenza, nella prigione di Jativa (o Xativa).
Qui si spense nel 1494.