Enrico Costa
1841-1909
Scrittore. Nacque a Sassari nel 1841.
Con Antonio Scano a Cagliari e Luigi Falchi a Sassari, diede vita ad una grande stagione della cultura isolana: operando attraverso riviste, giornali ed altre iniziative, ed avendo come centro diffusore la tipografia sassarese del cagliaritano Giuseppe Dessì. Enrico Costa fu dei tre la figura maggiore. Finiti gli studi, fu prima impiegato presso il comune di Sassari, poi archivista, attività che svolse con straordinaria passione. Il suo amore per la narrativa, ben presto, lo spinse a cimentarsi nella scrittura.
Temperamento eclettico e dotato di una fervida curiosità intellettuale, il Costa produsse in varie direzioni: genere documentario, narrativo, poetico e storico. Quanto al primo, è notevole l'opera Costumi Sardi, scaturita da un'approfondita indagine sul folclore isolano. Tra i romanzi più importanti: Giovanni Tolu, scritto sulle memorie dettategli personalmente dal leggendario bandito logudorese, e il Muto di Gallura, anch'esso evocante una figura di torva grandezza. Non sempre curati nella prosa, ma arguti nel gusto popolaresco, questi romanzi ebbero molti estimatori, la stessa Grazia Deledda, che amava definirsi "discepola ammiratrice e seguace" del loro autore.
Il Costa compose anche la raccolta poetica In autunno, ma diede il meglio di sé in campo storico, con la monumentale opera Sassari, dedicata all'amata città natale, cui lavorò negli ultimi trent'anni della vita. Pubblicata fra il 1884 e il 1909 e completata sulla base dei manoscritti nel 1937, fu lodata da qualificati storici come il Solmi.
Enrico Costa si spense a Sassari nel 1909.