Camillo Bellieni
1893-1975
Pubblicista, storico, combattente, massimo ideologo del sardismo. Nacque a Sassari nel 1893, padre farmacista di origini comasche. Visse la fanciullezza a Thiesi, frequentò a Sassari il liceo.
Manifestò presto la sua indipendenza di pensiero, fondando nel 1911 un'associazione anticlericale e dichiarandosi contrario alla guerra di Libia. Nel 1913 divenne vicesegretario della Scuola superiore politecnica di Napoli, nella quale città frequentò radicali salveminiani ed altri importanti intellettuali, come Salvatore di Giacomo e Vincenzo Gerace. Allo scoppio della prima guerra mondiale, si arruolò volontario nella brigata "Benevento"; passò poi alla "Sassari", rimanendo ferito in numerosi combattimenti. L'ultima ferita, nel 1917, lo lasciò invalido.
Si era nel frattempo laureato in giurisprudenza a Sassari. Arricchito dalla profonda e dolorosa esperienza della guerra, nel 1919-20, divenne dirigente dell'associazione combattenti sarda e fondatore del giornale La voce dei combattenti. Nel 1919-1921, fondò, con Emilio Lussu ed altri, il Partito Sardo d'Azione la cui base era costituita dal movimento ex-combattentista e che si batteva per una Sardegna democratica e autonoma.
Nel 1920 si laureò in filosofia a Roma. Nel 1924 si diplomò a Napoli in paleografia ed archivistica. Iniziò nel 1925 la carriera di insegnante di filosofia, storia e pedagogia, in scuole di varie città della penisola, perennemente sorvegliato dalla polizia per il suo antifascismo. Problemi di salute non gli consentirono, dalla caduta del fascismo in poi, di partecipare attivamente al dibattito politico. Tuttavia seguì i congressi del Partito Sardo d'Azione del quale, in contrasto con Emilio Lussu, rivendicava l'autonomia rispetto al Partito Italiano d'Azione.
Si trasferì negli anni '50 nell'amata Napoli, città d'origine della moglie Margherita, e vi morì nel 1975. La salma, avvolta nella bandiera dei quattro mori, fu traslata a Sassari nella tomba di famiglia.
Autore di numerosi saggi e articoli giornalistici (Volontà, Critica politica, Riscossa), il Bellieni è considerato il più lucido ideologo del sardismo. Di radici liberali, laiche e socialiste, fu influenzato dalla visione crociana, che superò per una concezione federalista dello stato di tipo cattaneiano. Era convinzione del Bellieni che la Sardegna dovesse battersi per l'autonomia, condizione indispensabile per il superamento dell'atavico sottosviluppo; e doveva farlo proprio in quel momento storico, quando poteva vantare una forza politica e un credito morale straordinari, che le derivavano dall'esperienza di trincea e dall'immane sacrificio della grande guerra.
Il Bellieni compose anche importanti opere storiche: La Sardegna ed i Sardi nella civiltà del mondo antico, Eleonora d'Arborea, La Sardegna Cristiana.