La Sardegna aragonese
1323 - 1516

DAGLI ARAGONESI AGLI SPAGNOLI

La Sardegna, entrata nell'orbita Iberico-Aragonese ne subì la politica e fatto importante, l'isolazionismo che la portarono ad una progressiva quanto inarrestabile decadenza, mentre i sardi assistettero, emarginati, agli avvenimenti storici più importanti del tempo. La scoperta poi delle nuove terre occidentali oltre il mare, chiamate prima Indie poi Americhe, tolsero all'isola ogni importanza.
La Sardegna fu governata dagli aragonesi tramite i feudatari, che con il possesso di territori chiamati feudi, controllavano le popolazioni e l'economia. Alcune città governate direttamente furono chiamate regie: Cagliari, Iglesias, Oristano, Bosa, Alghero, Sassari e Castell'Aragonese.
Gli aragonesi si impossessarono così , fisicamente e giuridicamente del Regno, che precedentemente gli apparteneva solo teoricamente.
La dominazione iberica fu caratterizzata da due eventi drammatici che segnarono demograficamente ed economicamente l'isola: la peste e le incursioni barbaresche. Gli aragonesi in un primo tempo controllavano l'isola tramite un governatore che aveva la residenza ed il suo palazzo nella cittadella fortificata di Bonaria e poi a Castrum Calari. Dal 1418, la carica passò ad un Vicerè, che esercitava il suo potere per conto ed in vece del sovrano, coadiuvato da una cancelleria il cui capo, chiamato reggente, assisteva il vicerè nella amministrazione della giustizia. Castello fu popolato in breve dagli aragonesi, che dopo aver scacciato i residenti sardi, cercarono di imporre l'ibericità a tutti costi, mentre la corsa ai feudi da parte dei nobili o presunti tali, di ricchi commercianti, di alti funzionari fu inarrestabile e causò dissidi e gelosie. Chi possedeva del denaro, non faticava più di tanto per ottenerli, così come chi potesse contare su un parente influente a corte specialmente se di sesso femminile e nelle grazie dei governanti. In breve i numerosi feudi furono in mano ad un numero limitato di famiglie che, con opportune alleanze e matrimoni, aumentarono i propri possedimenti, non disdegnando intrighi e soprusi verso altri feudatari pur di consolidare i propri patrimoni. Nel 1412 diventò Re Ferdinando De Antequera al quale successe Alfonso V. Questa nuova dinastia di cultura Castigliana, tendeva a trasformare lo stato in assoluto, scontrandosi con i catalani che avevano tradizioni di autonomie locali e costituivano una nazione unita. Un tentativo di rivolta dei catalani fu stroncato sul nascere e i sovrani filocastigliani si circondarono gradualmente di feudatari, funzionari e militari a loro favorevoli. Si ebbe così una sempre maggiore influenza di questi nobili che costituirono, col passare del tempo, una potente oligarchia, con la quale ogni sovrano doveva misurarsi. La Sardegna, emarginata quanto mai, fu preda di questi nuovi padroni che governavano indisturbati nei loro feudi, lasciando la popolazione nella condizione di estrema povertà sottoposta a vessazioni e soprusi di ogni genere. In Sardegna nel 1470 alla morte del marchese di Oristano e del conte di Quirra che, da soli, possedevano oltre la metà dei feudi dell'isola, scoppiò una lotta per la successione a questi grandi patrimoni. Erede del conte di Quirra fu designata una fanciulla, Violante, sotto la tutela del Vicerè Nicolò Carroz, mentre Leonardo Alagon ereditò le proprietà del marchese di Oristano. Fu scontro aperto, poiché il Vicerè era nemico giurato dell'Alagon ed era deciso ad impedirne la successione al marchesato per il quale egli stesso aveva delle pretese.
Quando le sue armate furono sconfitte nelle campagne di Uras, i sardi videro in Alagon un nuovo condottiero e si arruolarono nel suo esercito per combattere gli aragonesi. Nel 1478, però, Leonardo Alagon fu sconfitto nella battaglia di Macomer, fatto prigioniero e condotto in Spagna dove morì, detenuto, molti anni dopo; mentre nel 1481 il marchesato di Oristano venne assorbito dalla corona e il suo governo affidato ad un funzionario regio.
Nel 1479, moriva intanto, il re Giovanni II detto senza fede al quale successe il figlio Ferdinando II sposato con Isabella Regina di Castiglia; si ebbe così l'unione dei Regni di Castiglia e di Aragona, senza la fusione degli stessi che rimanevano giuridicamente autonomi.
Testi tratti da Sardinian.net