La Sardegna bizantina
534 d.C. - 850/900 d.C.
INCURSIONI MUSULMANE NELLA SARDEGNA BIZANTINA
534 d.C. - 850/900 d.C.
INCURSIONI MUSULMANE NELLA SARDEGNA BIZANTINA
I Saraceni spadroneggiano nel Mediterraneo segnando il cammino dell'isolamento della Sardegna da Bisanzio.
Nel 711 Malik attraversò lo stretto che porta ancora il suo nome, Gibilterra e con il suo esercito dilagò nella penisola iberica battendo i Visigoti ed assoggettandola. La potenza bizantina fu costretta a rinunciare alle sue terre africane comprese nell'esarcato d'Africa, la Sardegna di conseguenza fu abbandonata a se stessa. In questa situazione gli arabi, partendo dalla Tunisia, si presentarono nelle coste sarde e fu il terrore. Al 704 risale il primo assalto all'isola, che, data la sorpresa, fu sicuramente disastroso per i suoi abitanti.
Quando le imbarcazioni dell'islam si presentavano lungo le coste sarde il terrore assaliva gli abitanti dei centri costieri.
I Musulmani si avvicinavano furtivamente con le loro imbarcazioni, guadagnando una spiaggia accessibile nelle vicinanze del luogo prescelto per il saccheggio e piombavano improvvisamente nei luoghi abitati distruggendoli e depredandoli. Portavano con sé il bottino razziato e gli abitanti catturati, quasi sempre giovani uomini e donne, uccidendo tutti gli altri. I prigionieri venivano poi venduti nei mercati di schiavi o avviati ai lavori pesanti per il resto della loro vita. I paesi costieri della Sardegna, dal 705 in poi, furono meta di scorrerie decine di volte, anche se la storia ce ne tramanda solo alcune. Gli abitanti terrorizzati si rifugiarono in zone interne, più sicure, abbandonando le coste che rimasero disabitate.
L'Islam applicava a quei popoli che si fossero arresi senza combattere la "Gizyah", una sorta di tributo che si doveva pagare quale tassa per la mancata conversione. La Sardegna, data la sua posizione, fu continuamente attaccata e non sappiamo se cedette alla Gizyah o se si difese solo con la fuga delle popolazioni, data l'inefficienza dell'esercito bizantino. (...) La situazione diventò insostenibile quando gli arabi tra l'836 e l'841 conquistarono la Sicilia e attaccarono le città pugliesi arrivando a saccheggiare Ancona; il sacco di Roma nell'846 consacrò i musulmani padroni del Mediterraneo. A causa delle improvvise razzie musulmane, i paesi vicino alla costa vengono abbandonati e i sardi iniziano a diffidare del mare.
Carlo Martello sconfigge gli Arabi a Poitiers Alcuni teorizzano la conquista anche della Sardegna, ma non si hanno prove né scritti che confermino questa ipotesi; sembra strano però che un esercito motivato e ben organizzato come quello arabo, non sia riuscito ad insediarsi stabilmente nell'isola, in pieno caos economico e politico e senza collegamenti con i bizantini, costretti a difendere il territorio continentale e non in grado di inviare navi con rifornimenti e soldati. Le incursioni saracene provenivano anche dalla Spagna islamizzata e si intensificarono dopo la sconfitta di Poitiers nel 732, dove gli eserciti arabi furono sconfitti da Carlo Martello e costretti a rinunciare alla conquista dell'Europa centro-settentrionale.
Testi tratti da Sardinian.net