Nuraghe Losa

Si arriva a Ghilarza con negli occhi lo stupore per la visione di quel gigante quale è il nuraghe Losa, che ben più della banale cartellonistica stradale ti ricorda che sei arrivato all’incrocio tra la 131 Carlo Felice e la 131 dcn, quella che poi ti condurrà ad Olbia attraversando il nuorese.

La cupola maiolicata della parrocchaile di Ghilarza
Cupola della parrocchiale
Torre Aragonese del XV secolo in stile gotico catalano
Torre Aragonese
L’accogliente e tranquillo capoluogo del Guilcer pare voglia accontentare tutti: è un piccolo centro che conta meno di 5000 abitanti, ma che ti pare ben più grosso e capace di estendersi assumendo ben altre proporzioni se non noti all’improvviso un discreto cartello che ti indica di essere arrivato ad Abbasanta, a sua volta separato da pochi isolati da Norbello. Si racconta che esista un edificio per metà in territorio di Ghilarza, per metà in quello di Abbasanta: non credo sia una leggenda metropolitana… E’ graziosa, Ghilarza icon smile_shock, con le sue case in basalto, alcune ampliate nell’800 e ingentilite da balconcini dalle cascate di fiori vivaci, i suoi angoli di spazi verdi e i suoi vasi colorati che adornano, appena vi è un fazzoletto di spazio, il vivace e stretto corso Umberto I, la parrocchiale dalla cupola maiolicata , il Circolo della Lettura che ti incuriosisce perché non è dovunque che lo trovi…e dal Corso si diramano vicoli lastricati che ti guidano verso antiche abitazioni dalle decorazioni e architravi aragonesi tanto arabeggianti, verso la deliziosa chiesa romanica di San Palmerio del XIII sec., quasi prospiciente un solido donjon o Torre Aragonese,
Chiesa romanica     di San Palmerio del XII sec.
Chiesa di San Palmerio
raro esempio sardo di architettura militare tardomedioevale: quasi una sfida tra sacro e profano, tra il perdono religioso e la giustizia degli uomini perché la torre è stata anche un terribile carcere, ora convertita in un splendida struttura che ospita convegni e mostre, prestigiosi incontri e manifestazioni
Nuraghe Orgono
Nuraghe Orgono
culturali autunnali del "Mese della Cultura".

E nel raggio di pochi km un campionario di meraviglie: il nuraghe Orgono; i novenari, tra i quali quello incantevole dedicato a San Serafino, tanto caro ai giudici d’ Arborea da riportarne lo stemma dell'albero nella facciata d’ingresso e che ora guarda il lago; quel gioiello romanico che è la chiesa in trachite dai colori del tramonto di Zuri, frazione con poche case disposte a raggiera intorno a una piazzetta che accoglie un fazzoletto di verde con pezzi monumentali di una foresta fossile ( che se non lo sai se ti perdi, seminascosti come sono dalla vegetazione).
San Pietro di Zuri
San Pietro di Zuri
Guardala bene, la magnifica chiesa di San Pietro di Zuri, è stata ricostruita pezzo per pezzo per salvarla dalle acque del lago artificiale Omodeo, che ora pare scusarsi e illuminare il paesaggio con il suo celeste quieto: è stata la forza che ha consentito agli abitanti del vecchio paesino della verde valle di non morire dentro quando vedevano le loro case, i loro ricordi e i loro campi, ostinatamente seminati fino all’ultimo, sparire lentamente sotto le acque del nuove invaso.

Casa Gramsci - Ghilarza
Casa Gramsci
Ma è di fronte a una semplice casa di Ghilarza nel Corso Umberto I, al n. 36, che ti renderai conto che stai per varcare la soglia di quella che fu l’abitazione di uno tra i più illustri uomini di Sardegna, Antonio Gramsci. (www.casagramscighilarza.org).
Qui visse l’infanzia e l’adolescenza e qui vive ancora la sua memoria, in quella che ora è diventata un museo visitato da gente proveniente da diverse nazioni, per omaggiare colui che è considerato una delle menti più alte e lucide del novecento, tra le più citate al mondo, ben al di sopra delle ideologie politiche di ciascuno di noi e quindi «patrimonio di tutti», come diceva Benedetto Croce. Un uomo che troppo spesso ricordiamo solo come grande politico e pensatore austero, spesso incapaci di cogliere, proprio noi sardi, con quale amore evocasse l’ isola che secondo lui era stata «letteralmente rasa al suolo come per una invasione barbarica», le sue abitudini, il suo folklore, lui che ricordava «il tesoro difeso dalla musca maghedda»…dimenticando, sempre noi, con quale preoccupazione e speranza evocasse il suo paese «Vorrei riuscire a comprendere se Ghilarza ….ha la tendenza a diventare una città; se c'è maggiore commercio, qualche industria…», i luoghi, i racconti e i personaggi della sua infanzia che aveva stampati nella mente, ziu Millanu, zia Micheli, Pipetto …
'Istruitevi, perche' avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza': e' questa la frase di Antonio Gramsci scolpita sulla lapide dedicatagli dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Omaggio a Gramsci

Il 27 aprile è stato commemorato il settantesimo anniversario dalla sua morte. Si era spento in un’alba romana nel 1937, minato dalla tubercolosi e dagli anni trascorsi in carcere: aveva 46 anni. A Ghilarza è giunto per omaggiarlo la massima autorità italiana, il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, in una capricciosa mattina di pioggia e di composta commozione.
Sono stati e sono tuttora, in tutto il mondo, organizzati in suo onore grandi eventi: : chissà cosa avrebbe detto il sardo “Nino” Gramsci……. Forse avrebbe semplicemente chiesto, se fosse stato possibile, di portare un suo saluto a Ghilarza, a quella sua città nel cuore della Sardegna che con struggente tenerezza descriveva odorosa di menta e di limoni.

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LeDonneDiCasaGramsci Le donne di casa Gramsci
Una nuova edizione ed una nuova veste grafica per un volume che racconta il ruolo che ebbero le donne di casa Gramsci nella formazione di uno degli intellettuali più letti e studiati del Novecento: Antonio Gramsci.
Casa Editrice: Iskra
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vitadigramsciVita di Antonio Gramsci
Fiori mette in evidenza il ruolo dell’esperienza sarda nella formazione umana e civile di Gramsci, come l’originalità del suo pensiero e dell’elaborazione dei Quaderni del carcere.
Casa Editrice: Illisso
Anno: 2003
Pagine: 368
Prezzo: € 7.00
sanpietrozuri San Pietro di Zuri
Storia della chiesa, della sua demolizione e ricostruzione indetta dalla Società per le Imprese Idrauliche ed Elettriche del Tirso nel 1925.
Casa Editrice: Iskra
Anno: 2006
Pagine: 96
Prezzo: € 18.00