Santuario di San Salvatore |
Cabras |
San Salvatore di Cabras costituisce uno dei più caratteristici villaggi religiosi sardi. Il modulo è quello tradizionale, con le cumbessias disposte intorno alla chiesetta, quest’ultima sorta su un interessantissimo ipogeo pagano di origine nuragica.
Da secoli vi si celebra una suggestiva festa dove, accanto alla liturgia cattolica, sopravvivono elementi magico-religiosi precristiani e che si conclude la prima domenica di settembre.
La festa si apre il primo venerdì, quando una processione di donne in costume, dalla Parrocchiale di Cabras , porta il piccolo simulacro del santo nella chiesetta di San Salvatore, dando inizio al novenario. Ma la parte più spettacolare, unica nel suo genere in Sardegna, è costituita dalla “corsa degli scalzi” (is curridoris). Questi, concluso il novenario, il sabato, trasportano da Cabras alla chiesetta di S.Salvatore la statua grande del santo, rientrando l’indomani, a conclusione della festa. Della corsa sono protagonisti alcune centinaia di giovani che sciolgono un voto. Essi percorrono il lungo tragitto a piedi nudi, indossando un saio bianco ed un cordone bianco in vita e portando a braccia il cocchio del simulacro.
Da secoli vi si celebra una suggestiva festa dove, accanto alla liturgia cattolica, sopravvivono elementi magico-religiosi precristiani e che si conclude la prima domenica di settembre.
La festa si apre il primo venerdì, quando una processione di donne in costume, dalla Parrocchiale di Cabras , porta il piccolo simulacro del santo nella chiesetta di San Salvatore, dando inizio al novenario. Ma la parte più spettacolare, unica nel suo genere in Sardegna, è costituita dalla “corsa degli scalzi” (is curridoris). Questi, concluso il novenario, il sabato, trasportano da Cabras alla chiesetta di S.Salvatore la statua grande del santo, rientrando l’indomani, a conclusione della festa. Della corsa sono protagonisti alcune centinaia di giovani che sciolgono un voto. Essi percorrono il lungo tragitto a piedi nudi, indossando un saio bianco ed un cordone bianco in vita e portando a braccia il cocchio del simulacro.