Di probabile origine duecentesca, il castello di Sanluri è l’unico ancora abitato tra i molti edificati durante il medioevo in Sardegna. Nella sua forma definitiva risale al 1355, mentre l’intervento di maestranze iberiche è rivelato da elementi stilistici catalani. Ha struttura quadrangolare, con pregevole corte interna, quattro torrette e cammino di ronda. Nei sec. XIV e XV costituì il punto di partenza e di passaggio per l’offensiva arborense nei territori meridionali occupati dagli aragonesi. Restaurato, nel 1925, dal proprietario, generale conte Nino Villa Santa, fu adibito a museo risorgimentale, con l’allestimento di un’importante raccolta che il duca d’Aosta Emanuele Filiberto volle donare ai sardi in riconoscimento del loro valore. L’esposizione fu poi arricchita con la preziosa collezione delle ceroplastiche. Salone delle milizie: cimeli dell’Armata sarda (1720-1861) e del fronte del Carso e del Piave (1915-1918). Salone di giustizia, con nicchia gotico-aragonese: documenti relativi alla guerra italo turca (1911-1912), italo-etiopica (1935-1936), ventennio fascista, seconda guerra mondiale. Sala delle ceroplastiche: splendida raccolta di 400 cere artistiche toscane (sec. XVI-XIX). Salottino napoleonico. Studio di Nino Villa Santa, con il ricco epistolario intrattenuto tra lo stesso e Gabriele D’Annunzio. I successivi ambienti sono arredati con pregevolissimi antichi mobili di proprietà della famiglia Villa Santa e con opere pittoriche ed altri oggetti di notevole valore storico-artistico.