Museo Diocesano dell'Arte Sacra
Alghero, Piazza Duomo - 079-9733041
Il museo Diocesano dell'Arte Sacra di Alghero, inaugurato il 30 giugno 2000, è ospitato nell'oratorio di Nostra Signora del Rosario, edificio ubicato nel cuore del centro storico, in prossimità della cattedrale, già sede dell'omonima, soppressa confraternita, fondata nel 1568 nella chiesa di San Francesco. La raccolta museale è suddivisa in sei sezioni: argenti, dipinti, sculture lignee, ebanisteria, materiale lapideo e bronzi. Nel museo è conservato il tesoro liturgico della cattedrale di Alghero e delle altre chiese storiche della città.
GLI ARGENTI
Singolare importanza riveste il reliquiario della Vera Croce, pregevole opera di estrazione catalana, forgiata da un ignoto argentiere algherese nel 1500. E' particolarmente preziosa anche una splendida croce astile tardocinquecentesca, prodotta da una bottega di Saragozza. Spiccano inoltre un calice con castoni di coralli e un ostensorio in filigrana, opere secentesche dovute a maestranze siciliane.
L'EBANISTERIA
La sezione comprende un grande tabernacolo barocco in legno intarsiato, proveniente dalla chiesa di San Giovanni Battista, tipico esempio dell'austera ebanisteria dell'Ordine cappuccino.
LE SCULTURE LIGNEE
Sono ospitati in questa sezione diversi simulacri di santi e della Vergine, a testimonianza dei culti e delle devozioni che, nei secoli, hanno alimentato la fede della popolazione algherese. E' di grande interesse la statua dorata della Madonna dei Naviganti, opera di ignoto intagliatore catalano del secolo XV. Svariate sono le testimonianze della plastica sarda e napoletana dal Seicento all'Ottocento: fra tutte si impone un gigantesco San Michele Arcangelo della fine del secolo XVII.
IL MATERIALE LAPIDEO E I BRONZI
Una statua marmorea della Madonna della Misericordia testimonia la diffusione della cultura ligure tardomanieristica in Sardegna, nei primi anni del secolo XVII. La raccolta di bronzi annovera due campane, di cui una, quattrocentesca, proveniente dal campanile della cattedrale.
I DIPINTI
La raccolta museale annovera tele risalenti al Cinquecento e al Seicento. Va posta in evidenza la predella del retablo dell'Annunciazione, proveniente dalla chiesetta della Speranza, nell'agro di Alghero, e attribuita ad un pittore di educazione catalana operoso nei primi anni del Cinquecento. Ad un ignoto artefice sardo degli inizi del secolo XVII si assegna invece la Sacra Famiglia con San Giovannino. Notevole è il ciclo di dipinti ascrivibili ad un pittore genovese della metà del Seicento che ha desunto da Rubens scene della vita di Cristo e della Vergine.