Civico Museo Archeologico "Villa Abbas"
Sardara, Piazza Libertà - 070 9386183
Il museo è allestito all'interno dell'ex Municipio (1914), su due piani. Ospita reperti provenienti principalmente dal territorio urbano ed extraurbano di Sardara, ma anche materiali di scavo o superficie da siti prossimi alla SS131 (Sanluri, Serrenti) o della XVIII Comunità Montana.

Pozzo A: Plastico dell'area archeologica di Santa Anastasia, con villaggio nuragico, pozzo sacro e chiesa medioevale.

Sala I, Pozzo B: Ospita, oltre alla pianta completa del museo e a un pannello cronologico luminoso, la sezione didattica, con testi e disegni di argomento antropologico, storico e tecnologico sullo sviluppo umano e produttivo in ambito isolano. Nelle vetrine esemplari originali e copie di ceramiche rappresentanti le principali forme in uso dal Neolitico all' Alto Medioevo in Sardegna. Il Pozzo B permette di osservare gli scavi della sottostante area archeologica.

Sala II, Pozzo C: Illustra il villaggio nuragico e il pozzo sacro individuati all'inizio del secolo dal Taramelli presso la chiesa di Santa Anastasia e poi scavati con metodo scientifico in anni più recenti. Di notevole interesse, oltre alle famose brocche askoidi ed ai bacili bronzei, l'insieme di reperti legati alla lavorazione dei metalli (pinze, panelle, scarti di lavorazione da rifondere, pentola per fusione).

Sala III, IV, Pozzo D, E, F, G: Sono dedicati alla necropoli di Terr'e Cresia, nell' agro di Sardara. Planimetrie, sezioni e testi che illustrano le caratteristiche dell'area sepolcrare, delle tombe e dei reperti osteologici umani e animali rinvenuti. Le vetrine espongono i corredi più significativi della necropoli, mentre nei pozzetti sono state ricostruite alcune sepolture di entrambe le tipologie rinvenute, a inumazione e ad incinerazione.

Sala V: Reperti provenienti da Sardara e dal suo territorio: molto interessanti i bronzetti nuragici di arciere da Sa Costa (calchi degli originali), le ceramiche nuragiche e le bocche di forno a ditate di tipo punico dal nuraghe Ortu Comidu, le testimonianze punico-romane dalle necropoli di Masoni Oneddu e Santa Caterina.

Sala VI, Pozzo H: Sono esposti materiali rinvenuti durante gli scavi del complesso fortificato di Monreale, in agro di Sardara. Dei pannelli descrivono le strutture architettoniche, gli eventi storici e le caratteristiche principali della vita degli abitanti del castello. Nel pozzetto è ricostruita un'ipotetica area di produzione di materiali da costruzione (coppi, mattoni, mattonelle) con le diverse fasi di lavorazione, mentre i prodotti originali sono esposti in una vetrina monotematica. Pannelli grafici e fotografici relativi al castello ed alla vita nel Medioevo completano la sezione medioevale.

Sala VII, VIII: Sono presenti i materiali provenienti da siti individuati lungo la SS131 e nell'ambito della XVIII Comunità Montana. Rivestono grande importanza il contesto funerario di età campaniforme di Padru Jossu, il nuraghe Corti Beccia, la necropoli punico-romana di Bidd'e Cresia (tutti compresi nel territorio di Sanluri), l'area di Su Fraigu (S.Sperate), con ceramiche di cultura Monte Claro e ornamenti nuragici. Numerosi e pregevoli i reperti databili dall'età nuragica all'Alto Medioevo dai territori di Serrenti, Samassi, San Gavino, Gonnosfanadiga, Arbus: particolarmente importanti gli ex-voto fittili punici dall'area dell'antica Neapolis, in località Santa Maria di Nabui.