MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALECagliari - Cittadella dei Musei, in Piazza Arsenale
APERTURA: |
aperto tutti giorni, eccetto il lunedì, dalle 9 alle 20 |
PREZZO: |
* |
INFORMAZIONI: |
070/655911 |
DESCRIZIONE
La prima proposta per la creazione di un museo di antichità e storia naturale a Cagliari venne, nel 1790, da parte di Ludovico Baylle che la avanzò al ministro del re Carlo Emanuele. L'iniziativa non ebbe seguito, finchè nel 1800 lo stesso Baylle non rinnovò la proposta direttamente al re Carlo Felice.
Fu istituito il Gabinetto di antichità e storia naturale; la prima sede fu il palazzo reale restaurato da Luigi Andrea de Guibert nel 1730. L'inaugurazione avvenne nel 1802. La collezione comprendeva statuette in bronzo del rettore Carta di Baunei e monete dello scolopio Giambattista Garau. Al Gabinetto era annessa una Biblioteca.
Nel 1805 il re donò il "Gabinetto" alla Regia Unversità di Cagliari. Il Museo subì il primo trasloco, spostandosi nella nuova sede, il palazzo universitario opera dell'architetto Saverio Belgrano di Famalasco (1769).
Nella prima metà dell'Ottocento si ebbe un notevole incremento delle collezioni: si possono ricordare , fra gli altri, il materiale degli scavi promossi dallo stesso sovrano a Tharros (1841) ed Olbia (1843), le splendide cere anatomiche di Clemente Susini, ma anche il lotto di circa 500 bronzetti falsi, fantasiose elaborazioni che per anni tennero in scacco uomini di cultura.
Nel 1859 il Museo si arrichì della collezione donata dal canonico Giovanni Spano che ne curò un dettagliato catalogo e la disposizione nei locali del palazzo . Per la consistenza raggiunta dalle collezioni si rese opportuno separare la parte naturalistica, che andò dispersa fra gli istituti universitari, da quella archeologica. Nel 1875 lo Spano assunse la direzione del museo che aggiunse all'incarico di Regio Commissario governativo per le antichità e al titolo di Senatore del Regno.
Alla morte dello Spano subentrò Filippo Vivanet, che fu affiancato nel suo lavoro da Ettore Pais. Sotto questa gestione fu inventariato il materiale esistente presso il museo (in precedenza si erano fatti dei cataloghi , per noi perduti. Furono acquisite le collezioni Castagnino, Timon, Caput, Cara, Vivanet, ricca quest'ultima di oltre 750 oggetti in bronzo provenienti dal santuario nuragico di Abini - Teti (NU) .Si aggiunsero materiali provenienti da scavi, alla fornace nuragica di Forraxi Nioi - Nuragus (CA), al tophet di Nora messo in luce da una forte mareggiata e poi indagato scientificamente (1891-92) da Filippo Nissardi.
Dopo il passaggio da Museo Universitario a Museo statale, si rese necessario un ulteriore trasloco, nella sede privata costituita palazzo Vivanet, uno dei pochi allora (1895) esistenti sul lungomare di via Roma.
La direzione di Antonio Taramelli (1903-1933) fu lunga e feconda di acquisizioni di materiali provenienti dai numerosi scavi condotti in tutta l'isola. Si rese necessario un ulteriore trasloco, nella sede di piazza Indipendenza, creata appositamente per ospitare il Museo archeologico. L'edificio, progettato e realizzato da Dionigi Scano, fu inaugurato nel 1904; dietro la facciata di ispirazione neoclassica, comprendeva sale distinte per i reperti preistorici, fenicio- punici e classici: appositi spazi erano previsti per la fruizione ottimale delle gemme e delle monete, il giardino lapidario ospitava le epigrafi e gli elementi architettonici più voluminosi.
Dopo la morte del Taramelli ci fu un generale rallentamento dell'attività, imputabile piuttosto agli eventi bellici che all'opera dei vari studiosi che si succedettero alla direzione. Nel dopoguerra, infatti, ripresero con notevole impegno gli scavi, con il risultato di portare alla luce quantità ingenti di reperti. Il risvolto della medaglia fu una saturazione della capacità della struttura che impose criteri molto severi di selezione nell'esposizione.
Fin dal 1955 fu autorizzato il progetto per una nuova sede museale da realizzarsi nell'area del vecchio Regio Arsenale. Opera degli architetti Piero Gazzola e Libero Cecchini, la Cittadella dei Musei , pur con varianti al disegno originario, rese necessarie dalla volontà di rispettare le strutture antiche (tratti murari di epoca spagnola e sabauda) e la storia del sito, fu inaugurata il 25 settembre 1979.
Fra i vari spazi espositivi, la sede del Museo Archeologico Nazionale fu aperta al pubblico il 23 luglio 1993.
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