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Presso la località di poggio dei Pini, nel territorio comunale di Capoterra, si trova la chiesa di Santa Barbara, costruita in stile romanico, venne costruita nel 1281, testimoniato da un'iscrizione situata all’ingresso della chiesa. Il luogo fu abitato dai Frati sino al 1867. Dice la leggenda che la Santa, nobile cagliaritana convertita, durante le persecuzioni venne decapitata nel luogo dove sorge la chiesa, e la sua testa cadde nel punto dove ora sgorga la sorgente "Sa Scabizzada" (la decapitata), che si trova a 50 m. dalla chiesa. La struttura è a navata rettangolare. I muri sono realizzati in blocchi di arenaria e calcarei. La facciata è divisa in tre parti da una coppia di lesene con capitelli decorati, con delle cavità circolari, ora vuote, originariamente destinate all’alloggiamento di ciotole e piatti decorati. Tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, fu aggiunto un porticato in mattoni lungo la fiancata settentrionale. Nel 1739 fu ingrandita, venne collocato il nuovo altare maggiore e si spostò il piccolo campanile a vela. Il portale d’accesso, attualmente murato, mostra una soglia, estremamente consunta da un continuo scalpiccio in passato, è rialzata di circa 50 cm. rispetto alla base della zoccolatura, onde evitare che la chiesa venisse allagata dalle acque piovane convogliate dal soprastante costone montuoso. L’ingresso doveva avere una scalinata, oggi non più esistente. Nella fiancata nord, si apre oggi l’unico ingresso dell’edificio. nel 1986 e nel 1989 vennero fatti dei lavori di restauro conservativo, con rifacimento completo del tetto e ricostruzione del campanile in cemento armato al posto di quello più antico, atterrato da un fulmine. L’interno della chiesa è ad una navata, L’altare maggiore in stile barocco, in marmo di vari colori. Lungo le pareti sono stati addossati dei sedili in muratura che partono dall’ingresso fino all’arco presbiterale interrotti da un altare dedicato a Santa Barbara di Nicomedia. Dopo l’esproprio il convento fu venduto a privati, che diedero origine alla borgata residenziale estiva di Santa Barbara molto frequentata fino all’ultimo dopoguerra, poi il villaggio cominciò ad andare in rovina insieme alla chiesa, più volte profanata e derubata. Nel 1986 si inizia con il rifacimento del tetto, il restauro dei pavimenti e dell’altare maggiore. Poco distante dalla chiesa troviamo la sorgente, che in seguito alla decapitazione di Santa Barbara, Vergine e Martire Cagliaritana, prese il nome di Sa Scabitzada (“la decapitata”). L’accesso alla sorgente è accidentato, si passa su del granito solcato dal passaggio di vecchi carri. La struttura che protegge la sorgente è in mattoni, una rientranza accanto contiene l’immagine a bassorilievo della santa vestita da una lunga tunica ed un ampio mantello, in testa un velo, simbolo di quella verginità custodita fino al martirio, nella mano destra una piccola croce. Sopra la sorgente si trova una nicchia in mattoni, dove vengono posizionati i doni che i pellegrini portano alla Santa.
La festa Si svolge nella prima settimana di luglio e dura due giorni
Come si raggiunge Da Cagliari vero Pula sulla SS195, svoltare per Poggio dei Pini, seguire i cartelli indicatori
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