villamar

Prefisso: 070
Cap: 09020
Abitanti: 2.881
Altitudine: 108 m slm

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I primi insediamenti urbani nel territorio del paese risalgono agli inizi del 3° millennio a.C. come testimonia la presenza di numerose lame di ossidiana. Maggiormente abitato fu senz’altro in periodo nuragico. Da scavi effettuati pare che il territorio sia costellato da ben 12 siti nuragici. Dopo le invasioni vandaliche d il periodo di dominazione Bizantina, si costituisce in Sardegna, nei secoli X e XI lo stato giudicale che conosce un lungo periodo di indipendenza e di non ingerenze esterne. In seguito alla nuova organizzazione statale dell’isola che si realizza durante il periodo giudicale, la villa di Mara viene a trovarsi sotto la giurisdizione del Giudicato d’Arborea ed è capoluogo della curatoria della Marmilla. Nel XIII-XIV sec. Il feudo di Mara mostra un’indubbia vitalità. Ne è testimonianza la bellissima chiesetta di stile romanico di San Pietro. In seguito alla vittoria del regno Aragonese, il feudo di Mara venne ceduto dal re Pietro IV d’Aragona al commerciante Giordano De Tolo. Iniziò così per Mara un periodo di continue cessioni da un feudatario ad un altro. Fu alla fine del 400 che venne venduto a favore di Pietro Aymerich, primo signore di Mara, la cui famiglia ne mantenne il possesso fino al 1839, anno dell’abolizione del feudalesimo in Sardegna. Agli inizi del 1713-1714 si concludeva un periodo di guerre sanguinose in Europa e in quegli anni finì il dominio spagnolo in Sardegna. La Sardegna, pur restando uno stato autonomo, entrò a far parte del regno Sardo Piemontese col re Vittorio Amedeo II di Savoia. Nel 1847 i Sardi rinunciarono al regno autonomo e chiesero di fondersi con gli altri stati continentali. Fu così che la storia della Sardegna incominciò a identificarsi con quella dell’Italia.

L’arte muralistica nel nostro paese si è sviluppata verso la 2ª metà degli anni ’70. Il promotore di tale iniziativa è stato il pittore locale Sig. Antioco Cotza insieme ad un suo amico cileno, Sig. Alan Joffrè, esule politico, ospite, in quel periodo del Sig. Cotza. In seguito l’attività di estese, sia per il numero dei murales realizzati sia per gli artisti che presero parte all’iniziativa. Alla realizzazione di alcuni murales parteciparono infatti anche artisti di altri paesi quali Villasor e Serramanna. Inoltre iniziò l’attività anche il Sig. Antonio Sanna, altro e poliedrico artista locale che costituì un gruppo denominato “Su crasi”. L’aspetto di Villamar in poco tempo cambiò radicalmente: perse il suo aspetto grigio e anonimo e acquisì colore e vitalità.

Da vedere:
Chiesa di San Pietro, chiesa parrocchiale di S.Giovanni Battista