Sardara è un centro storico della provincia del Medio Campidano, con un'atmosfera d'altri tempi, conservando le architetture tipiche del Campidano. Il suo patrimonio storico comprende il castello di Monreale, uno stabilimento termale e il complesso nuragico-fenicio-punico di Sant'Anastasia.
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Prefisso: 070
Cap: 09030
Abitanti: 4.217
Altitudine: 200 m slm
Sardara è uno dei più importanti centri della nuova provincia del Medio Campidano, con oltre 4000 abitanti. Il suo centro storico è estremamente evocativo e ci riporta indietro nel tempo, con alcune delle architetture tipiche del Campidano meglio conservate e valorizzate in assoluto. Le strade, acciottolate o lastricate, creano un'atmosfera d'altri tempi. Storicamente appartenente alla curatoria di Bonorzuli, Sardara si caratterizza per la presenza del castello di Monreale, dello stabilimento di acque termali sulle antiche thermae romane e del complesso nuragico-fenicio-punico di Sant'Anastasia nel centro dell'abitato. Originariamente un paese rurale ed agricolo, la sua bellezza è dovuta alle campagne, alla pianura che si apre da Sanluri ad Uras, e al sistema collinare che si sviluppa fino ai confini di Mogoro, Collinas e Villanova.
Il centro abitato si trova ai piedi della collina di su Sibizziri, nella parte più antica, e si sviluppa con un susseguirsi di costruzioni. Il centro storico è arricchito dalle case a corte, che fanno bella mostra di sé con i loro portali padronali impreziositi con orgoglio dai proprietari. Molti portali conservano ancora inciso sull’architrave il simbolo d’appartenenza corporativa come fabbri, sellai, e vignaioli. Le strade, linde ed ordinate, acciottolate o lastricate, ci restituiscono atmosfere d’altri tempi. Le discariche di due miniere situate in una zona poco distante dal centro abitato sono interessanti dal punto di vista geologico; attive fino a pochi decenni fa, presentano una serie di filoni di barite e fluorite incassati negli scisti di origine paleozoica.
Il punto di forza di Sardara è l’incredibile patrimonio archeologico, riassunto nel museo Villa Abbas, uno dei più belli della Sardegna e meta assolutamente imperdibile. Le chiese, alcune piccoli gioielli d’architettura, arricchiscono l’interesse della cittadina, in particolare quella di San Gregorio del 1300, la chiesa intitolata alla Beata Vergine Assunta, la più importante, e la chiesetta di Santa Maria Acquas, piccolo santuario da secoli meta di pellegrinaggi e sede di un'importante festa. Sardara è famosa per le Terme di Santa Maria Acquas, un complesso termale immerso in un bosco di eucalipti che dista appena 2 chilometri dal centro abitato, che sfrutta fin dall'antichità alcune sorgenti di acque mineralcarbonato-alcaline che sgorgano a temperature vicine ai 60-70 gradi centigradi. A pochi chilometri dal paese sono le Terme di Sardara, moderno complesso curativo, non lontano dal quale rimangono le testimonianze della presenza dell'uomo sin da epoca eneolitica, come il nuraghe Arigau o i resti delle terme romane. .
Cosa vedere a Sardara?
A Sardara, ci sono numerose attrazioni da vedere, tra cui:
- Castello di Monreale - situato sulla collina omonima, è un antico castello che risale al periodo giudicale.
- Complesso nuragico-fenicio-punico di Sant'Anastasia - situato nel centro dell'abitato, è un sito archeologico interessante che racchiude diverse epoche storiche.
- Museo Villa Abbas - uno dei più belli della Sardegna, è dedicato all'archeologia della zona.
- Chiesa di San Gregorio - risalente al 1300, è un esempio di architettura gotica.
- Chiesa della Beata Vergine Assunta - la chiesa più importante di Sardara.
- Terme di Santa Maria Acquas - immersi in un bosco di eucalipti, sono un'ottima attrazione per chi vuole rilassarsi e godersi le proprietà curative dell'acqua termale.
- Terme di Sardara - un moderno complesso termale, non lontano dal quale si possono ammirare le testimonianze dell'uomo sin dalla preistoria, come il nuraghe Arigau e i resti delle terme romane.
Inoltre, il centro storico di Sardara offre molte bellezze architettoniche e storiche, come le case a corte con i loro portali padronali e le strade acciottolate o lastricate che ci riportano indietro nel tempo.