Senorbì è un paese che dista circa 40 km da Cagliari. Capoluogo della Trexenta, situato nella parte centro-meridionale dell'isola, conta quasi cinquemila abitanti con le due frazioni Arixi e Sisini. 

senorbi

Il Comune di Senorbì

Prefisso: 070
Cap: 09040
Abitanti: 4.839
Altitudine: 199 m slm

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Senorbì è un paese che dista circa 40 km da Cagliari. Capoluogo della Trexenta, situato nella parte centro-meridionale dell'isola, conta quasi cinquemila abitanti con le due frazioni Arixi e Sisini.

Situato in una zona storicamente ricca, tanto da essere soprannominata "il granaio di Roma" per l'importante produzione di frumento. Senorbì ha consolidato e via via rafforzato negli anni l'importanza che occupa nell'ambito zonale.

Oltre che grosso centro agricolo, in virtù delle estese e fertili campagne, è divenuto un'importante centro commerciale. Nella via Carlo Sanna si possono trovare esercizi commerciali di tutti i tipi.

Occupa inoltre da tempo un primissimo ruolo nel settore terziario, sia in virtù della presenza di due istituti di istruzione superiore, che per via di vari uffici pubblici che a Senorbì hanno posto le loro basi

L' istituto tecnico e un istituto professionale per l'agricoltura richiamano quotidianamente centinaia di ragazzi da centri abitati che distano anche 30 km. Tra gli uffici pubblici; Asl, Inps, ufficio circoscrizionale per l'impiego fanno del paese il motore della Trexenta.

Cosa vedere a Senorbì

  • Parrocchia Santa Barbara
  • Chiesa di Santa Mariedda
  • Museo "Sa Domu Nosta"
  • Necropoli di "Monte Luna"
  • dall'1 al 5 Agosto - S. Antioco & S. Maria della Neve

Altre dimore padronali impreziosiscono il centro storico, formato da un intreccio di strade strette su cui si affacciano case di matrice rurale. 

Completano il quadro la parrocchiale di santa Barbara, la seicentesca chiesa di san Sebastiano e la chiesa di santa Mariedda, costruita a fine XIII secolo come santuario di Segolay, villa medioevale principale della Trexenta. In facciata si distinguono gli ordinati filari di conci di arenaria della ‘fabbrica’ romanica. 

La festa per la Santa è a inizio agosto, preceduta a fine luglio dalla festival del folklore. 

Un’altra casa ottocentesca è stata adibita a museo archeologico: sa Domu nosta. 

Archeologia e Storia a Senorbì

Manufatti prenuragici provengono da abitati e necropoli: del III millennio a.C. è la celebre dea madre mediterranea, idoletto ritrovato in località Turriga (Selegas), testimone degli scambi con l’Egeo. Nel percorso museale segue l’età nuragica.

Nelle campagne di Senorbì sono rimasti l’imponente su Nuraxi a Sisini con planimetria inconsueta, simile a un tempio a pozzo, parte della torre del nuraghe di Simieri e resti di quello di monte Uda. 

Fondamentale reperto nuragico è il miles cornutus, bronzetto che raffigura un guerriero con altissime corna sull’elmo, rinvenuto vicino al paese (1841), oggi custodito nel museo archeologico nazionale di Cagliari. 

L’arrivo dei cartaginesi mutò profondamente l’area: acropoli e abitazioni (forse anche officine fusorie) costituiscono l’insediamento della collina di Santu Teru (VI-III a.C.), connesso alla necropoli di monte Luna, composta da 120 tombe, per lo più ‘a pozzo’, altre a fossa, alcune decorate con ocra rossa.

I ricchi corredi funebri confermano che si trattava di un fiorente centro: amuleti in talco, pasta silicea, metallo, osso e vetro, anfore, brocche, bruciaprofumi, coppe, lucerne, piatti, monete, monili e gioielli in oro, argento, bronzo e ferro (anelli, bracciali, diademi orecchini e vaghi di collana). 

Sono attestati manufatti d’ispirazione egizia e d’importazione greca e centro-italica. Insieme ai resti di una villa in località Bangiu, Monte Luna rappresentò anche il centro più importante in epoca romana. Si ipotizza che gli abitanti superstiti abbiano fondato Senorbì.

Come arrivare a Senorbì