sanbasilio

Prefisso: 070
Cap: 09040
Abitanti: 1.284
Altitudine: 415 m slm

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San Basilio è un piccolo paese di 1200 abitanti circa che si trova in provincia di Cagliari, la sua posizione geografica lo pone al limite tra il montagnoso gerrei e la pianeggiante Trexenta. Il paese dista dal capoluogo sardo, Cagliari,48 km, ma, oggi, tale distanza notevolmente diminuita grazie all'apertura di una strada che collega il paese con Sant'Andrea Frius, che ha reso migliori le comunicazioni.

Confina a nord con Siurgus Donigala, a ovest con Senorbì, a sud con Sant'Andrea Frius, a est con Silius e San Nicolò Gerrei. Osservando il paesaggio, dalle pendici della collina Sa Pala (445 m), possiamo osservare un alternarsi di colline tondeggianti, più elevate verso il Gerrei (dai 500 ai 700 m), che si abbassano gradatamente verso la trexenta (dai 300 ai 200 m), dove lo sguardo può spaziare indisturbato. L'uniformità delle colline è rotta da strade campestri, muretti a secco, campi coltivati, ma si nota il prevalere dei pascoli e dei verdi prati.

Analizzando la cartina topografica e il paesaggio corrispondente riconosciamo Pizzu Pranu (557m) punto più elevato della collina Sa Pala. Da questo punto i giovani, impegnati nelle squadre antincendio, sorvegliano le colline circostanti. Le pendici di questa collina erano ricoperte da fitte foreste di lecci e querce, poi, i continui incendi l'hanno privata di gran parte della vegetazione. Nel 1953 l'amministrazione comunale decide di procedere al suo rimboschimento. I primi pini furono piantati dalla parte di "Sa Pala ", poi "Surcuri-Calamata". Gli abitanti di San Basilio sono, a ragione orgogliosi di questa zona verde che, in ogni periodo dell' anno, è frequentata da turisti provenienti da molti paesi della provincia e da bambini che manifestano difficoltà respiratorie. Oltre ai pini, sono rappresentate varie specie vegetali: lecci , querce, arbusti della macchia mediterranea.

A nord si eleva l'altopiano di Perdurai (600m) la cui vegetazione è stata distrutta da frequenti incendi, resistono solo i cespugli di cisto, e il resto è lasciato a pascolo. Non si notano corsi d'acqua. Nella zona di Pinnemairana (334m) la vegetazione mediterranea si alterna a spazi destinati al pascolo e alle colture agricole (piccoli uliveti e seminativi). Si nota anche un piccolo rigagnolo che nasce da Calamata e si congiunge a Riu Prunas. Il paesaggio di Bruncu su Paru (510 m) è particolarmente roccioso e, quindi, non adatto all'agricoltura, si utilizza come magro pascolo. La vegetazione predominante è costituita da cisti. Le stesse caratteristiche le troviamo in Sa Tuppa (558m) e Bruncu Nurazzolu (518m). Anche Cucuru Fenugu (462m) è caratterizzatola una vegetazione molto povera, ed e destinata a pascolo brado le sue acque sono convogliate nel Riu Cannoni.

Le pendici rapide di Monte Crabu (589 m) sono particolarmente adatte al pascolo caprino. Nel versante nord si nota la macchia mediterranea, alberi di leccio e querce; in quella a sud e est la vegetazione diventa irrilevante e si alterna ad ampi spazi lasciati a pascolo si osserva, anche, un rimboschimento di pini. Le acque defluiscono in Riu Prabetza. In prossimità di Monte Crabu, osserviamo Su Stampu (così chiamato perché assomiglia ad un buco) ricoperto da un pascolo caprino. Monte su Cannoni si eleva a 523 metri: qui la macchia mediterranea è assai fitta; troviamo, anche, una sorgente "sa mitza su Cannoni", che dà acqua potabile al paese. A Funtana Romana (586) si notano poche macchie di cisto, alberi di querce da sughero, ampi spazi di colture erbose e pascoli. Bruncu Muscadroxiu (710 m) e Su Sessini (583 m) sono adatti per il pascolo e ricchi di cisto, lentisco e corbezzolo. Ampi pascoli e campi coltivati ad avena ed orzo si trovano a Su Carongiu (548 m) così chiamato perché vi è una grande roccia .

Più al centro, Monte Miana (425 m), prima ricco di vegetazione mediterranea (lentischi, oleandri, cisti) ora caratterizzato da un bosco di lecci interrotto da arbusti. Vi passa il torrente Riu Miana che raccoglie anche le acque di Bruncu Muntari (ricco di lentischi e mirti). C'è anche una sorgente, dalla quale tutto il paese e gran parte della Trexenta si rifornisce d'acqua potabile. Gli olivastri e le querce dominano a Genna e Mela (557 m), i lecci (che attualmente sono scomparsi) hanno dato il nome a Serra llixi (542 m), una località che sì trova verso i terreni di Silius e San Nicolò Gerrei. Questo terreno, come molti altri della zona, (Pranu Pirastu, Sa Tiria, Casa Gambone) è di proprietà della Dipenta che lo affitta ai pastori per il pascolo. Cuccuru de is procaxius (639 m) è un territorio particolarmente ricco di ghiande e, quindi adatto all'allevamento dei suini. Vi sono, però, anche allevamenti di pecore.

Ai confini del territorio, in prossimità di Sant' Andrea Frius, ecco Planu Sanguini. Qui, si dice, fosse avvenuta la lotta tra San Giorgio e un drago a sette teste. Il sangue del drago sgorgò in maniera tale da rendere la terra rossa e improduttiva. Il territorio si chiama appunto "Planu Sanguini", pianura di sangue ed effettivamente c'è una larga zona dove non cresce l' erba. Si dice che esista anche una roccia dove è impressa la forma dello zoccolo del cavallo del Santo. Il nome "Planu Sanguini" può essere giustificato dal fatto che in questa regione, spesso, sono avvenute delle battaglie tra i Romani e le tribù nuragiche, rifugiate sugli altipiani più alti. Attualmente, il territorio, è utilizzato per il pascolo brado e rimboschito da una pineta che ospitava una colonia montana. Tale fabbricato, oggi, è stato acquistato dalla Regione Sarda che intenderebbe attrezzarlo come centro culturale.

Verso la Trexenta le colline degradano dolcemente e l'altitudine diminuisce sempre di più. Alberi di quercia, mandorli e vigneti compaiono a Perdu Orrù (382-427m). Olivastri, ulivi, querce, cisti e canne a Nanni Peis (275-333m), un terreno roccioso adatto al pascolo ovino, dove si nota una grande roccia, chiamata, appunto " Rocca de Nanni Peis". Pranu Mois (350m) è ricoperto da uliveti, in mezzo ai quali si alternano seminativi, pascoli, mandorli. A Crabistinas ( 298m ) si nota qualche mandorleto, pochi vigneti e uliveti, cespugli di cisto e lentisco. In questa regione, attualmente, si stanno facendo degli scavi per la posa delle tubature del nuovo acquedotto. Serra Maiore (335m) è un terreno particolarmente arido, roccioso, utilizzato per il pascolo dei bovini e degli ovini. Si unisce a Bau Arrei, anch'e esso utilizzato per il pascolo, dove si notano piccoli arbusti e cespugli di rovo. Pranu gennai (335m), costituito solo da pascolo e seminativi (fave, orzo, grano), è un terreno arido con vaste macchie di cisto, perché spesso viene incendiato. Qui si dice sorgesse il primo nucleo del paese e questa credenza viene confermata dal ritrovamento di diversi reperti archeologici. A Correboi (381m), si osservano mandorli, seminativi, pascoli.

In questa zona è stata costruita la strada che collega San Basilio a Sant' Andrea Frius. Le sue rocce sono di origine sedimentario, stratificate e ricche di fossili. Il resto del territorio del nostro paese presenta un alternarsi di pascoli, seminativi, olivastri, pioppi, vigneti, mandorli, peri e macchia mediterranea, non mancano terreni rimboschiti con eucalipti. E' qui che osserviamo i maggiori torrenti del territorio comunale: Riu Cannedu, Riu Baioni.

Da vedere:
Chiesa di san Sebastiano, Nuraghe s’omu ‘e s’orcu, complesso termale