Prefisso: 070
Cap: 09040
Abitanti: 882
Altitudine: 98 m slm
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L'origine del nome è schiettamente spagnola: Balay (cesta, conca, vassoio); con la correzione della y finale in u, si ha Balau ed è con questa scrittura che lo troviamo nei documenti notarili aragonesi, documenti di compravendita o di lasciti alla chiesa. La villa debalau, così è scritto in quei documenti unendo la preposizione de al nome del villaggio.
Il paese di Ballao, situato nella parte estrema del Gerrei, ai confini con la provincia di Nuoro, è situato in un fondovalle in prossimità di un'ampia ansa del Flumendosa, principale fiume della Sardegna, all'incrocio delle vie naturali vallive di collegamento verso Cagliari, il Sarrabus e l'Ogliastra.
Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza della fascia fluviale del Flumendosa e del suo più importante affluente, il rio Stanali, che offrono a chi le percorre la possibilità di osservare rocce caratteristiche, vegetazione e fauna fluviale variegata, dai tamerici all'oleandro, dai germani agli aironi cinerini, dalle nutrie ai fagiani, dai coloratissimi gruccioni alle timide tartarughe, dà inoltre la possibilità di praticare la pesca e di cimentarsi con canoe in percorsi sia facili che difficoltosi. Il fiume e la primavera, i colori, i suoni e i profumi offrono al visitatore attento e pretenzioso, quanto di più bello la natura possa offrire. Il corso dei fiumi è interrotto qua e là dai caratteristici "nessargius", ingegnose canalizzazioni, fatte con intrecci di oleandro e ciottoli a forma di imbuto alla bocca delle quali nelle notti di luna piena ed alle prime piogge autunnali si mette la nassa per pescare le gustosissime anguille, le quali specialmente in tempi non troppo lontani sono state una piccola fonte di "reddito" per alcune famiglie. Inoltre, lungo il corso del Flumendosa e del Rio Stanali ci sono alcune piscine naturali: di particolare bellezza quella di Corru Arenas che è posta a fondovalle tra Monte Scrocca e S'Acui. La malaria Il Flumendosa a Ballao ha avuto un effetto negativo con la popolazione, specialmente negli anni antecedenti il 1946-1950 (a causa della zanzara Anopheles, che trasmette la malaria) anni in cui come in tutta la Sardegna fu condotta la campagna antimalarica dell'ERLAAS. Furono eseguite le operazioni di disinfestazione, e si notano ancora oggi alcune sigle (DDT) impresse nei portoni e sui muri lungo le strade.
A Ballao si riscontra un clima diverso dai paesi circostanti perché essendo adagiato in una conca attorniato dai monti è poco ventilato e nei mesi estivi c'è un caldo afoso; invece nella stagione autunnale e invernale per la presenza del Flumendosa ci sono le nebbie e un alto tasso di umidità. Nevica raramente: l'ultima nevicata consistente che è durata poco più di un giorno si è verificata nel Gennaio 1985.
Da vedere:
Nel territorio di Ballao, oltre che nuraghi, tombe di giganti, pozzi sacri e resti della miniera di antimonio, si possono visitare alcune antiche chiese campestri di origine bizantina: Santa Cruxi (Santa Croce), Sant'Arroccu (S.Rocco), Santa Maria Nuraxi (S.Maria Cleofe) e Santu Predu (S.Pietro). Eccetto S. Rocco le altre chiese erano inizialmente dedicate a santi orientali, considerati in quel periodo molto importanti soprattutto a causa dell'affluenza di monaci bizantini; i quali, costretti dalla guerra iconoclasta del 762 a rifugiarsi nelle campagne "ballaesi", costruirono suddette cappelle. In seguito allo scisma greco - latino questi monaci furono costretti ad abbandonare l'isola, cosicché le chiese vennero demolite e ricostruite poi secondo lo stile romanico, di cui presentano tutt'oggi le caratteristiche. Per quanto riguarda S. Rocco (ormai parzialmente distrutta) potrebbe essere stata anch'essa una cappella monastica, forse dedicata al santo protettore degli appestati a ricordo di qualche grave epidemia. Nelle altre chiese vengono tuttora celebrate le Sante Messe in onore dei rispettivi Santi: S. Elena nel mese di Settembre (nella chiesa S. Cruxi), S. Pietro nel mese di Giugno e S. Maria Cleofe nel giorno di Pasquetta (nella chiesa S. Maria Nuraxi).