Prefisso: 0789
Cap: 07020
Abitanti: 2.217
Altitudine: 326 m slm
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Telti, situato nell’area gallurese a 326 m s.l.m., conta per 8465 ettari 2217 abitanti, di cui 500 residenti negli stazzi disseminati nel territorio circostante. Il piccolo centro storico si sviluppa attorno alla piazza Duomo, dove il colore del granito locale e dei vari murales, anima il quartiere nelle sue abitazioni e nella chiesa di S. Vittoria. Il cuore del paese è qua; da questo punto fondamentale ha preso forma Telti sviluppando il nucleo abitativo attorno all’edificio sacro.
In passato oltre a S. Vittoria, edificata nel secolo scorso in stile settecentesco, esisteva anche la chiesa di S. Anatolia risalente al XVIII secolo. Entrambe le chiese nacquero come riferimenti religiosi per la popolazione di Tempio e dei paesi limitrofi che si riuniva in segno di devozione per le feste campestri. Una delle due campane racchiuse nel campanile della chiesa di S. Vittoria rappresenta una testimonianza di fede, essendo stata fusa e offerta, insieme ad un’altra andata dispersa, a S. Anatolia. Una volta alla settimana (il venerdì) puntualmente la piazza Duomo con la vicina via Duomo assumono le tinte più svariate nelle bancarelle che si susseguono esponendo le merci più diverse: è il mercato.
Proseguendo una scritta in ginepro rivela il Museo dello stazzo, che proponendosi come riferimento culturale per il territorio documenta la realtà dell’insediamento disperso con oggetti e suppellettili provenienti da tutta la Gallura. Gli abitanti interni ricreano nel rispetto della tradizione, gli spazi abitativi fondamentali e originari dello stazzo per raccontare la quotidianità di un tempo; mentre nel cortile trovano sistemazione gli attrezzi legati la lavoro della terra e all’allevamento.
La presenza dell’uomo è accertata fin dall’epoca Neolitica (500-2700 a.C.) da materiali rinvenuti presso alcuni tafoni granitici (rocce scavate per erosione naturale) utilizzati come sepolture; ma è a partire dall’età del bronzo (1800-900 a.C.) ossia quando si afferma la civiltà nuragica, che risulta decisamente evidente. All’età del rame (2700-1800 a.C.) apparterebbero alcune domus de janas, piccole grotticelle artificiali scavate nella roccia di epoca prenuragica in cui venivano seppelliti i defunti secondo un rito di inumazione. Le genti nuragiche distinte in Iliens e Balari popolarono il territorio edificando diversi nuraghi come il nuraghe Putzolu in località omonima, che doveva avere pianta ellittica (con tre celle e corridoio) e svolgere funzione abitativa e difensiva e il nuraghe la Prexona di Siana, in località Aratena, in origine trilobato con torre centrale collegata alle altre torri poste a triangolo, il cui nome deriva dal fatto che fu utilizzato come prigione in epoca giudicale, mantiene intatta la cinta muraria e dalla cui sommità si domina tutto il golfo di Olbia. Tra il IX e il III sec. a.C. la Sardegna fu dominata dai fenicio-punici. A Telti venne ritrovata una serie di monete puniche, scarsa testimonianza per poter sostenere l’esistenza di un centro o anche solo di abitazioni legate a Cartagine.
Da vedere:
chiesa di Santa Vittoria, Museo dello stazzo