aglientu

Prefisso: 079
Cap: 0720
Abitanti: 1.213
Altitudine: 420 m slm

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Il nome di Aglientu ha origini incerte, alcuni pensano che abbia a che fare con il vento, la leggenda popolare invece ci dice che deriva da "Argento" poiché nell'altura dove il paese è situato, le acque che sgorgano dalla "Fontana grande", scintillano al chiaro di luna. L'ipotesi che però si sta affermando adesso e che ci sia un collegamento ai numerosi nomi della zona, che richiamano "Agliu" come: 'Montiagliu', "Agliacana", "Frati agli"; "Agliu" nel senso di bianco o di vuoto? Questo è uno dei numerosi dubbi sulle origini del nome Aglientu.

Aglientu si è formato come nucleo urbano un secolo e mezzo fa e la storia romana e medioevale non lo citano. Il territorio però è stato sicuramente abitato fin dalla preistoria, testimonianze sono i vari nuraghi. I più importanti sono "Tuttusoni", "Finucchjaglia", il "Nieddu", "La Foci". I Romani si erano stabiliti a Vignola (zona costiera del comune di Aglientu) ed avevano formato un villaggio. In epoca romana il nostro territorio era attraversato da una via che congiungeva Olbia a Porto Torres passando per Santa Teresa. Nel Medioevo Vignola era una curatoria (divisione amministrativa del Giudicato di Gallura) molto importante, questo si deduce dal fatto che pagava tasse elevate, quindi proporzionate al reddito dei vignolesi. La curatoria di Vignola si estinse prima del 1380. L'ubicazione dell’abitato è ancora in discussione, ma l'ipotesi più probabile è quella che si trovi su una collina a sette chilometri dal mare, dove si possono scorgere ancora i resti.

Nelle vicinanze vi erano due chiesette "Santu Petru" e "Sant'Andria" costruite assieme a quelle di "Santa Maria" che ancora oggi esiste, o esiste per lo meno una chiesetta dedicata alla Madonna. Questa chiesa, fulcro di una Corte, fu menzionata per la prima volta nel l'atto con cui nel 1117 il giudice Ittoccore de Gunale la donò all'opera della primaziale pisana. Questo edificio sacro si identifica con quello posseduto anticamente dall’opera di Santa Maria di Pisa. Un’altra testimonianza medioevale nel nostro comune è la torre aragonese costruita nel 1606 durante il regno di Filippo II. Era una fortificazione eretta per difendere le coste dalle incursioni saracene. Risale invece al diciassettesimo secolo la chiesetta di San Pancrazio, tra le più antiche della Gallura occidentale.

Il re Carlo Emanuele, dopo le crudeli repressioni del 1735 e de1 1748 e gli aspri e violenti scontri dei pastori con i rappresentanti del potere regio del 1768, pensò di trovare nella regione “un freno alla violenza degli abitanti e all’asprezza dei costumi”. Così, governo e autorità ecclesiastiche concertarono un piano “per la salvezza delle anime e per la tutela della società civile che tanti danni riceve dalle barbarie di quegli abitanti abbandonati alle inclinazioni naturali”: inviare un certo numero di sacerdoti che risiedessero tra i pastori ed erigere delle chiese dotate di fonte battesimale con annesso un cimitero chiuso. Per sopperire a queste necessità delle popolazioni che, intanto, si erano domiciliate sulle alture di Aglientu, nel 1776 venne istituita la parrocchia di San Francesco d'Assisi. Ad Aglientu il primo battesimo viene amministrato il 12 gennaio 1777 ad una bambina di nome Francesca .

Nel 1839 con bolla del 10 agosto, mentre era vescovo Mons. Diego Capece con il beneplacito del re di Sardegna, il papa Gregorio XVI eresse a cattedrale la chiesa di San Pietro a Tempio e al posto della diocesi di Civita, fu elevata quella di “ Ampuri as e Tempio”, comprendente l’Anglona, Castelsardo e la Gallura.
Aglientu divenne parte della nuova diocesi con la parrocchia che era denominata San Francesco di Aglientu.

Nel 1860 furono istituiti i comuni e Aglientu divenne frazione di quello di Tempio. Alla fine dell’Ottocento cominciò a costituirsi il centro abitato intorno alla chiesa e Tempio estendeva alcune deleghe amministrative alla frazione di Aglientu. Da allora Aglientu andava sempre più configurandosi come un paese che poteva e doveva avere funzioni autonome, e nonostante il comune di Tempio provvedesse alle esigenze che i cittadini della frazione manifestavano, non sempre le soluzioni dei problemi erano pienamente adeguate ai bisogni della popolazione. Infatti le varie istituzioni, come scuole e uffici pubblici, pur comparendo gradualmente nella realtà del paese, venivano alloggiati in occasionali edifici di fortuna che il comune capoluogo reperiva volta per volta. Furono così istituiti l'Ufficio di prevenzione dell'abigeato (furto di bestiame), l'Ufficio dello Stato Civile, l’Ufficio di Anagrafe, l'Ufficio Postale, l'Ufficio di Collocamento. In queste condizioni, Aglientu ha comunque trovato una sua giusta collocazione che lo ha portato dopo un lungo periodo di tempo a conseguire l’autonomia amministrativa.
Con Legge Regionale del 6 febbraio 1959 n° 3, la Regione Autonoma della Sardegna costituiva il nuovo comune di San Francesco d’Aglientu oggi solo Aglientu.

Da vedere:
Chiesa di S. Pancrazio, Vignola, Costa Paradiso, Spiaggia di Rena Maiori.