ossi

Prefisso: 079
Cap: 07045
Abitanti: 5.974
Altitudine: 332 m slm

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Ossi è un paese della provincia di Sassari, in Sardegna, che conta oggi circa 5.974 abitanti e s'innalza per 332 metri sopra il livello del mare, nel nord-ovest di quest'isola e ad una decina di km dal capoluogo di provincia. Il territorio di Ossi rappresenta una striscia di terra sollevata dalla Nurra e dal tavolato sassarese quanto basta per dominare dalle sue alture tutto il nord-ovest della Sardegna.

Il territorio è morfologicamente montuoso, anche se non ci sono rilievi scoscesi, la sua particolarità è costituita da altopiani di rocce calcaree che fanno da cornice a vallate, attraversate nei periodi delle piogge da piccoli torrenti che d'estate, nella maggior parte dei casi, si asciugano. Formano il cosiddetto confine "naturale" del territorio di Ossi, a nord, il Rio Mascari il cui corso scava un profondo solco, evidenziato dalle stratificazioni geologiche delle rocche di Chighizzu, che lo separa dal sassarese; a nord-ovest e a nord-est due montagne, rispettivamente di Tissi e di Muros, lo dividono dagli omonimi paesi. Il limite meridionale è segnato dal rio Lacu Ruiu che delimita parte del territorio di Florinas, giacché la rimanente fascia sud orientale, comprendente i rilievi montuosi di Fora Labias, passando per Ena 'e Littu, giunge fino a Giorré. Poco più in là, dall'alto del suo promontorio, Corte 'e Lottane resta a guardia dei confini con Cargeghe. Sul versante opposto, il riu Mannu traccia il limite con il territorio di Ittiri; proseguendo verso nord, nella restante parte di Tissi e Usini, non s'intravedono precisi punti di riferimento, tant'è che i luoghi sono denominati semplicemente "Su 'e Usini" e "Su 'e Tissi". Da qui, infine, dopo aver attraversato alcune vallate e depressioni, si arriva a Cortinche e Segapane, località che chiudono i confini occidentali del territorio.

Il territorio emerso nell'età terziaria è costituito alla base da argille, cui si sovrappongono formazioni arenacee di varia struttura, poi marne giallastre costituenti la cosiddetta pietra cantone ed infine calcari prima sabbiosi (loc. Sas Renas), e poi compatti, come la pietra forte (loc. Su Tuvu). Si tratta di rocce per lo più usate come materiale da costruzione, da calce e da cemento; vari toponimi evidenziano le caratteristiche di questi terreni: Roccabianca, Sa Pedrosa, Calchinadas, M. Corona 'e Teula, Pertusa (roccia perforata), Rocca Ruia, Sa Rocca Entosa, Sa Rocca Manna. Questo genere di terreno calcareo, oltre a rendersi particolarmente adatto alle colture arboree, consente, grazie alla sua permeabilità, il formarsi di numerose sorgenti: Ena, Funtana, Dregonaia (sorgente acquifera che fuoriesce da crepe apertesi nella roccia), dalla cui umidità ne trae vantaggio soprattutto il clima, consentendo anche d'estate temperature relativamente accettabili. In genere, però, le sorgenti sono di piccole dimensioni, insufficienti pertanto sia all'irrigazione dei campi, sia all'approvvigiamento idrico di comunità numerose come quella di Ossi.

I venti, soprattutto il maestrale, battono fortemente le parti più esposte del territorio, risparmiando solamente il nucleo originario del paese, racchiuso dalle colline circostanti e dai restanti rioni (Sos Pianos e Litterai, poi suddivisi in altri quartieri). Il canalone di S'Erimu che conduce a Sassari apre il passaggio ai venti di Tramontana e Grecale, assai meno frequenti e poco umidi, freschi d'estate e freddi d'inverno.

La vite e l'ulivo sono piante tradizionalmente presenti nel territorio Ossese e per diverso tempo hanno costituito un'importante fonte di reddito per la comunità. L'ulivo è stato impiantato per lo più in pendii terrazzati, mentre la vite ha trovato sistemazione nei terreni collinari e sabbiosi. I frutteti sono stati sistemati lungo le vallate limitrofe al centro abitato, che nei periodi favorevoli sono utilizzate anche per la piantagione di ortaggi e leguminose. La cerealicoltura viene, o meglio era, praticata, seguendo le tradizionali rotazioni annuali o pluriennali, negli altopiani. Il restante territorio era ricoperto da una vegetazione (macchia non uniforme "maccione", sterpaglie) funzionale sino a pochi anni fa per gli usi abitativi quotidiani (in genere legna da ardere). Ora, invece, in questi terreni, pressoché spogli, predomina il pascolo brado. Lungo i pendii del Rio Pizzinnu, a destra per chi percorre verso Ossi la strada che porta a Scala di Giocca, quasi aggrappati agli spuntoni di roccia, sono rimasti alcuni esemplari di Quercia frammista ad alloro. Questo Querceto misto, insieme alla Lecceta, cui in genere si attribuisce il nome di Làndarica o di Littu, costituiva l'elemento basilare per l'allevamento di diversi animali e, pertanto, per la stessa sopravvivenza delle comunità che ne usufruivano. Diverse sono le località nel territorio di Ossi che ci riconducono a questo tipo di piante ed anche, nell'accezione più vasta, al bosco e alla macchia in generale: Su Littu, Su Littigheddu, Ena 'e Littu sono alcuni esempi.

Da vedere:
necropoli ipogeiche di Mesu 'e Montes, S'Adde 'Asile, S'Isterridolzu, Noeddale, Littos Longos, Su Littu