erula

Prefisso: 079
Cap: 07030
Abitanti: 769
Altitudine: 457 m slm

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Il paese è sito alla quota di m. 457 slm e comprende amministrativamente le frazioni di Sa Mela, ad est (m 440), e Tettile, dalla parte opposta, alla quota di m 340 slm. L'intero territorio si presenta come un tavolato in leggera pendenza, dunque, e di natura geologica mista: una parte è granitica e trachitica, un'altra caratterizzata da filladi, marmi e micascisti, e non mancano un tratto alluvionale e uno calcareo. Facile trovare varietà minerali pregiate, nessuna delle quali ha però dato luogo allo sfruttamento: cristalli di calcite, mica e quarzo.

I corsi d'acqua, piccoli e irregolari (Riu Cannalza, Riu Baddeinzas), fanno parte del bacino del Coghinas: seguendo la pendenza si uniscono al rio Altana che a Nord-Est di Perfugas confluisce nel fiume maggiore.

Le attestazioni di frequentazione umana più antica risalgono al Neolitico Recente (3500-2800 a.C) con le tombe del tipo a domus de janas di Bulguni e Su Bullone; ben documentata risulta l'età nuragica con i suoi caratteristici monumenti: i nuraghi Erula, Soggiu, Nuragheddu, Pubattu, Sa Toa, Ispiene. Da quest'ultimo, nel 1925, fu recuperata una splendida navicella nuragica bronzea, a protome cervina, in buono stato di conservazione. E' la più grande delle navicelle protosarde (cm 25,5 per 10,5) ed è conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

Nel Medioevo la zona fece parte della curatoria d'Anglona, giudicato di Logudoro; passò poi ai Doria. Venne quindi il tempo dei feudatari spagnoli. Secoli nei quali questi colli si vennero spopolando a causa delle continue scorrerie degli eserciti nemici e dei pirati che giungevano dal Nord Africa. Fu nel 700 che iniziò lentamente il ripopolamento ad opera di allevatori che provenivano dall'interno (Aggius, Bortigiadas, Tempio): per questo qui si parla ancora oggi gallurese, mentre a Perfugas e a Chiaramonti si usa il logudorese. Benché la zona di Su Sassu fosse allora interessata dalle gesta di un gruppo di banditi, si vennero formando i primi stazzi. Pare che Erula ospitasse alle origini due sole famiglie, i Brundu e i Marras. Tra queste rustiche fattorie alcune, quelle che si trovavano nelle zone più favorevoli, funzionarono come polo di attrazione, e si vennero formando alcune frazioni che facevano capo a Perfugas e a Chiaramonti.

Cresciuta la popolazione, soprattutto ad Erula, si è potuto puntare all'autonomia amministrativa, che è stata concessa nell'agosto 1988: oltre al capoluogo fanno parte del Comune, che conta 769 abitanti, le frazioni maggiori, Sa Mela e Tettile, e numerose altre minori, nonché case sparse che confermano l'inclinazione delle famiglie a risiedere nei fondi di loro proprietà. Si pratica l'allevamento bovino e ovino: il territorio quindi è quasi tutto destinato a pascolo, ed è ricoperto in parte dalla macchia mediterranea (corbezzolo, mirto, lentisco, cisto), rifugio per alcune varietà di selvaggina: cinghiali, pernici, lepri. Attaccati alle tradizioni, gli abitanti di Erula e delle frazioni confezionano ancora antichi cibi e dolci e celebrano la festa maggiore, per il Cuore Immacolato di Maria, l'ultima domenica di Maggio.

Da vedere:

nuraghi Erula, Soggiu, Nuragheddu, Pubattu, Sa Toa, Ispiene