Prefisso: 0785
Cap: 09076
Abitanti: 2.274
Altitudine: 283 m slm
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Sedilo è situato al centro della Sardegna, a 283 mt. sul livello del mare e conta circa 2300 abitanti. Sorge su di un vasto altopiano che si affaccia sul lago Omodeo, ricco di monumenti archeologici nuraghi, Domus de Janas e tombe di giganti, che ne fanno uno dei paesi di maggiore importanza storico - archeologica.
Di economia prevalentemente agro-pastorale offre comunque al turista varie attività tradizionali della Sardegna sia gastronomiche che artigianali. E' facilmente raggiungibile da tutta la Sardegna essendo situato a pochi Km dall'intersezione tra le due principali arterie stradali della regione: provenendo da Cagliari o Sassari è consigliata l'immissione sulla SS 131 d.c.n. al bivio per Abbasanta da dove dista circa 15 Km, mentre la stessa statale porta direttamente al paese dalla direzione Olbia - Nuoro.
Una delle sagre più importanti è l'Ardia, San Costantino Imperatore rivive in “sa Prima Pandela”, nominato dal parrocco che lo sceglie in base a un registro a cui tutti gli aspiranti si iscrivono in seguito a un voto o a una promessa. Il pomeriggio del 6 luglio, ricevuto dal parroco lo stendardo di broccato giallo e affiancato dai suoi fidati, “sa Segunda e sa Terza Pandela”, anche loro dotati di stendardo, di colore rosso e bianco nell’ordine, guidano il gruppo dei cavalieri fino al Sagrato. Giunti a promontorio di "su Frontigheddu", a sorpresa, con un guizzo improvviso, “sa Prima Pandela” da inizio alla corsa nel momento da lui ritenuto più propizio, con l’intento di sorprendere i cavalieri al seguito; li precede lanciandosi in una corsa sfrenata, attraverso l’arco di pietra e risalendo tra due ali di folla fino a raggiungere la Chiesa.
Qui, dopo una breve pausa iniziano i giri rituali, lentamente ma composti, soffermandosi dinnanzi al portale principale dove “sas Pandelas” si segnano e offrono gli stendardi affermando la propria fede al Santo Imperatore. Non vi è una regola precisa sul numero di giri da effettuare, solitamente sette, ma comunque in numero dispari. Improvvisamente “sa Prima Pandela” prosegue la corsa, lanciandosi al galoppo in un nuovo percorso tanto più breve quanto più difficile, che lungo la discesa de “su Forte” porta i cavalieri sino a “sa Muredda”, una sorta di rotonda nel cui centro è posta una croce in ferro. Dopo alcuni giri in senso orario prima e antiorario poi attorno ad essa, sempre con impeto repentino “sa Prima Pandela” rilancia la sfida nell’ultimo tratto di corsa che riporta il gruppo alla Chiesa. Qui ha conclusione dell’ Ardia: non ci sono vincitori ne vinti ma solo la consapevolezza di aver fatto tutto per sciogliere un voto, una promessa in quel gesto che va oltre la fede, oltre il coraggio.
Lo stesso rituale dell’Ardia si ripete la seconda domenica successiva, il giorno de “s’ Ottada”, quando si corre l’ "Ardia a piedi". L'origine di questa tradizione, era legata alle classi sociali, per cui, i più poveri non potendosi permettere il cavallo, seguivano a piedi la corsa in costante situazione di pericolo; da qui la necessità di dar vita a questa manifestazione alla quale partecipa un gran numero di persone che hanno così la possibilità di rendere i dovuti onori al Santo.
Da vedere:
l'Ardia, chiesa di san Costantino