Prefisso: 0785
Cap: 09071
Abitanti: 2.872
Altitudine: 315 m slm

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Il Comune di Abbasanta

Nei secoli passati il paese di Abbasanta si raccoglieva a schiera intorno alle due chiese di Santa Caterina e Santa Amada.
Le abitazioni Il tipo di abitazione più frequente era quello con il cortile retrostante, dove si ricavavano gli ambienti destinati agli animali domestici. La sala d'ingresso era spesso la cucina, al centro vi era il focolare, su foghile, che serviva anche per asciugare i salumi appesi al soffitto. Più tardi furono costruiti i camini.
Ad Abbasanta, nel passato, era netta la separazione tra le classi sociali ed i matrimoni erano spesso combinati dalle famiglie. Le donne non dovevano esporsi più di tanto, nè farsi vedere molto in giro, perchè altimenti venivano criticate dalla gente. Avere dei figli quando non erano ancora sposate era colpa gravissima e costava l'emarginazione.
Il lavoro domestico era affidato alle donne e raramente era svolto dagli uomini i quali si occupavano della coltivazione degli ortaggi e della conservazione degli alimenti. Inoltre il compito delle donne era la coltivazione del lino, dalla semina fino alla filatura.
Sino agli anni cinquanta ad Abbasanta l'uso della lingua sarda e quello della lingua italiana aveva funzioni distinte e complementari, ossia l'italiano era la lingua ufficiale e veniva usata nell'amministrazione pubblica, mentre il sardo veniva parlato in famiglia e con gli amici. I modi di dire ad Abbasanta s'ispirano alla civiltà agro-pastorale. Molti sono i proverbi che hanno alla base i valori dell'onestà, dell'amicizia, della fedeltà (della donna) della lealtà, della parsimonia e dell'obbedienza al volere divino.

Da vedere:
Nuraghe Losa, Diga del Tirso, chiese di Santa Caterina e Santa Amada

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