Comune di Teti (provincia di Nuoro). Notizie sul comune e su cosa vedere, foto, numero abitanti, altitudine, meteo, cap, farmacie e uffici postali.
Comune di Teti
Prefisso: 0784
Cap: 08030
Abitanti: 605
Altitudine: 714 m slm
Le leggende popolari tetiesi narrano di iscusorzos (“tesori”) nascosti per secoli tra le montagne al centro dell’Isola. Secondo i racconti degli anziani fu grazie al sogno di un giovane del paese che nell’Ottocento si scoprirono le affascinanti testimonianze dell’arcaica civiltà nuragica.
Risalgono al Neolitico medio (V millennio a.C.) le prime testimonianze della presenza umana nel territorio: in località Atzadalai, insieme ad asce in pietra e scarti di lavorazione dell’ossidiana, venne ritrovata la straordinaria statuetta chiamata “Venere dormiente”, una delle più antiche opere d’arte della Sardegna.
Nuraghi, villaggi e tombe dei giganti documentano l’epopea nuragica e l’elevato grado di abilità raggiunta. Tra l’VIII e il VII secolo a.C. venne fondato l’importante villaggio-santuario di Abini di cui si conserva una parte dell’abitato e il pozzo sacro racchiuso da un muro che circonda l’area dedicata ai rituali.
L’abitato si sviluppa a 714 metri di altitudine sul versante nord di Punta sa Marghine da cui, nelle belle giornate, si possono godere vedute mozzafiato. Dall’alto dei suoi 954 metri sul livello del mare si possono infatti ammirare tutti i rilievi circostanti: partendo da sud-est lo sguardo si posa sul Gennargentu con le punte di Muggianeddu e Monte Spada, prosegue a nord-est sul complesso del Supramonte di Orgosolo e di Oliena, a nord sulla catena del Marghine, del Goceano fino al Monte Limbara, e verso ovest raggiunge il Monte Ferru e il mare del Golfo di Oristano.
Tra le località più suggestive vi è la vallata del fiume Taloro; lungo il suo corso, negli anni Sessanta del Novecento, furono realizzati degli sbarramenti per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica che diedero origine al lago Cuchinadorza. Nel bacino artificiale abbonda la fauna lacustre e vi confluiscono le acque dei torrenti perenni alimentati dalle numerosissime sorgenti: se ne contano circa duecento. Alcune di queste sgorgano nelle vicinanze del paese e sono fonte di approvvigionamento per molti sardi tra cui gli stessi tetiesi.
Il suo ricco patrimonio ambientale è caratterizzato dalla presenza di fitti boschi di lecci e sughere, resi impenetrabili dalla macchia mediterranea, in cui vivono animali selvatici come cervi, daini, cinghiali, donnole, martore, volpi, lepri e diverse specie di uccelli tra cui l’Aquila reale. Nelle alture la vegetazione è composta prevalentemente da foreste di roverella mentre sulle colline non mancano gli alberi da frutto come noce, mandorlo, pero selvatico e ciliegio.
Appuntamento sabato 17 e domenica 18 settembre con Autunno in Barbagia a Teti