Sindia Prefisso: 0785
Cap: 08018
Abitanti: 1.845
Altitudine: 509 m slm
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Sindia

La superficie dell’agro sindiese non si può computare minore di circa 12 miglia quadrate. Il paese si trova a circa metà strada della s.s. 129 bis Macomer-Bosa, nel cuore della Planargia pastorale, altopiano naturale continuazione geologica della Campeda di tipo vulcanico. Il paesaggio p quello caratteristico del Marghine: ampie distese pascolive nelle quali si inseriscono ampi tancati delimitati da muri a secco. La vegetazione è costituita in prevalenza da querce con scarsissimo sottobosco a causa del pascolo del bestiame. Tra i parchi di cui la popolazione può usufruire ricordiamo “Banzu” con un estensione di mq 132,481. Nel territorio locale, inoltre, sono presenti tre fonti che assicurano l’approvvigionamento idrico del Comune di cui ricordiamo “Corte” e “Monte Codes”. Sindia, storicamente, trova riscontro nelle fonti medievali sarde. Figura infatti nel Condaghe di San Nicola di Trullas risalente al XII secolo. L’archeologo Spano sostiene che Sindia fosse anticamente abitata da primi coloni che si fissarono in Sardegna nei luoghi più alti. Il territorio comunale è ricco di nuraghi ne sono stati censiti oltre 30, fra cui uno interno al paese e un altro dei dintorni di Sindia il “Santa barbara” il meglio conservato nei numerosi resti nuragici della zona. Fra gli altri reperti archeologici, sono ritenute di gran interesse le tombe dei giganti di Nela, Furrighesos, Sa Sedda’e sa Cadrea. Fra i monumenti di Sindia, merita una particolare attenzione l’Abbazia benedettina di Nostra Signora di Corte o di Santa Maria Cabuabbas,(fondata nel 1147 dai Cistercensi, unico dei pochi esempi rimasti, in Europa, di architettura in stile borbonico/borgognone) alla cui presenza è legata tanta parte della storia, non solo del paese, ma dell’intera Planargia. Il direttore del Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari (Antonio Mastino) ha potuto affermare “le chiese di Sindia, San Pietro, San Demetrio, San Giorgio e del Rosario, sono espressione di un gusto raffinato e di una sensibilità artistica senza confronti in un territorio fortemente condizionato da una generale situazione di povertà e sottosviluppo che non sempre ha permesso l’affermazione di una capacità artistica ed architettonica evoluta ed autonoma”. La tipologia edilizia delle case nella parte antica del paese è improntata a semplicità costruttiva, mentre l’assetto urbanistico e la tipologia delle abitazioni moderne è simile a quello dei centri vicini. Gli insediamenti di edilizia economica popolare non sono rilevanti. L’Abbazia di Cabuabbas o Santa Maria di Corte sorge a tre km da Sindia. La storia della Basilica Abbaziale di Nostra Signora di Corte e del culto della Madonna è legato all’incontro di due personalità, il Giudice Gonario II di Torres e l’abate di Chiaravalle San Bernardo. L’incontro portò alla fondazione del primo Monastero Cistercense della Sardegna. L’Abbazia venne consacrata il 15 marzo del 1149. Dell’imponente costruzione del Monastero e della Chiesa rimase il transetto sinistro con le due cappelle, i ruderi del presbiterio. Nel 1600 vi si addossò una nuova costruzione, quale continuazione del transetto per rendere possibile il culto alla Vergine alla cui immagine ora si trova nella chiesa parrocchiale di Sindia. Ancora oggi la chiesa di Nostra Signora di Corte richiama folle di visitatori, che non sono solamente i distratti turisti, attratti dal valore artistico dell’edificio, ma fedeli che sentono il richiamo della preghiera, della spiritualità mariana e del conforto e sollievo nella sofferenza. Il 1° maggio 1990, su istanza del parroco – canonico – Can. Giovanni Antonio Niola, titolare della parrocchia Abbaziale di Sindia, è stata riconosciuta la titolarità religiosa della parrocchia a Nostra Signora di Corte.

Da vedere:
Abazia Santa Maria di Corte