borore

Prefisso: 0785
Cap: 08016
Abitanti: 2.209
Altitudine: 390 m slm

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Il paese di Borore situato al centro della Sardegna, ai piedi della catena del Marghine, facilmente raggiungibile dai principali centri isolani tramite la S.S. 131, le FF.SS. e la Borore-Ottana-Nuoro.
Il territorio fu intensamente abitato fin dall'antichità sia per la fertilità del terreno e la sufficiente presenza di acqua, sia perché luogo di passaggio obbligato tra il settentrione e il mezzogiorno dell'Isola. Nel passato l'economia locale era basata prevalentemente sulla cerealicoltura e Borore fu a lungo il granaio della zona. Ma di notevole importanza erano anche l'allevamento ovino, bovino ed equino. Di un certo rilievo fu inoltre la produzione di formaggio che veniva commercializzato in diversi centri dell'isola. La crisi della cerealicoltura, verificatasi negli anni ’50 e ’60, creò una forte disoccupazione e costrinse i bororesi a ricercare nuove fonti di reddito: ci fu allora una massiccia emigrazione verso il nord Europa che ridusse il numero degli abitanti da 3000 a 2500 unità. Fra coloro che decisero di rimanere, alcuni indirizzarono la loro attività verso la pastorizia e attualmente operano in aziende moderne e funzionali, altri hanno trovato occupazione nei nuclei industriali di Tossilo e di Ottana e in alcune piccole industrie locali, altri ancora, e sono numerosi, hanno preferito dedicarsi ad attività produttive autonome, dando vita ad aziende ed imprese artigianali di buon livello qualitativo, tanto da essere, conosciute ed apprezzate anche a livello regionale.

Per i turisti che hanno interesse per l'archeologia è quasi d'obbligo una visita al territorio di Borore che conserva numerose testimonianze delle civiltà prenuragica e nuragica. Di particolare interesse le tombe dei giganti, fra le quali va sicuramente ricordata quella di Imbertighe, che viene riportata in tutti i testi che trattano l'archeologia sarda. Ma nell'itinerario archeologico del nostro territorio è possibile visitare anche domus de janas, alcuni menirs e, soprattutto, i nuraghi, che sono numerosissimi. Tra i più significativi quelli di Porcalzos, Duos Nuraghes, Toscono, Craba e Oschera.

Merita una visita anche la chiesa parrocchiale B.V. Assunta, di buon pregio architettonico. All'interno degna di attenzione, in particolare, la cappella dedicata a Sant'Antonio Abate, con altare ligneo in stile barocco, risalente al XVIII secolo, che è stato recentemente restaurato. Sempre all'interno della chiesa sono presenti alcuni dipinti provenienti dalla chiesa campestre di San Lussorio, di notevole valore storico perché in essi vi è una delle prime raffigurazioni del costume sardo.

È in fase di allestimento il Museo del Pane, finanziato dall'Assessorato Ragionale della Pubblica Istruzione e Beni Culturali che, partendo dalla esposizione dei risultati di un'accurata ricerca già realizzata nei paesi del Marghine, intende condurre un lavoro di recupero e di salvaguardia del pane tradizionale e dei suoi valori simbolici in tutta la Sardegna. Un'altra tappa obbligata per il turista è la visita ai negozi di dolciumi, dove è possibile acquistare i caratteristici dolci tradizionali bororesi (pirichitos, giorminos, tumballinas, tziliccas, sospiros, amarettos, pitifurros), prodotti secondo antiche ricette, tramandate da generazioni e che sono da lungo tempo conosciuti ed apprezzati in tutta l'isola.

Da vedere:
nuraghe Duos Nuraghes, nuraghe Porcalzos, nuraghe Toscono, chiesa parrocchiale B.V. Assunta