birori

Prefisso: 0785
Cap: 08010
Abitanti: 562
Altitudine: 450 m slm

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Si trova a 450 metri sul livello del mare e dista 54 km. dal Capoluogo di provincia. La popolazione, al censimento 2010, è di 562 abitanti.
Centro agricolo del Marghine, situato ai piedi del versante meridionale della dorsale trachitica che stendendosi da SW a NE tra Macomer e la sella di Bolotana, forma l'orlo dell'altopiano della Campeda.

La maggior parte della popolazione svolge la propria attività nel vicino centro di Macomer. La pastorizia rappresenta la principale risorsa locale; tra le colture prevale la vite.

Abitato in epoca preistorica e nuragica, nel medioevo fece parte della curatoria del Marghine nel Giudicato di Torres o Logudoro (sec. XI), passando a quello di Arborea nel secolo IV. Compreso nel marchesato di Oristano (1410), divenne feudo regio aragonese dopo la sconfitta di Leonardo Alagon (1478). Concesso in feudo ai Pimentel, Marchesi del Marghine (sec. XVIII) fu riscattato ai Tellez-Giron nel 1839. Dal 1928 al 1946 il Comune fu soppresso e aggregato a quello di Macomer. Nel territorio incontrasi vestigia di antiche popolazioni e le rovine occupano una ampia superficie.

Come nelle altre parti della pianura del Marghine, così in questo sono frequentissimi i Nuraghi, molti dei quali ormai distrutti. Tra di essi merita menzione quello del Sorolo, situato presso il fiume, alto circa 50 piedi, con grosso corpo, nella cui stanza interna capiterebbero comodamente 60 persone. Le Sepolture dei Giganti, meglio conservate, sono quattro situate a circa quindici minuti dall'abitato.

Fra gli edifici degni di attenzione è la chiesa suburbana di Santo Stefano, costruita nel 1500, ed in cui si ammira la magnifica statua del santo e dipinti della nicchia ove essa è posta, i quali ritengonsi michelangioleschi. Monumento di pregevole valore architettonico, dovrebbe risalire al 1677, secondo una scritta incisa nell'architrave. Nel 1995/96 è stata rinvenuta, dietro la nicchia dell'altare, un'icona raffigurante il Santo con inciso il nome, la sua origine risale al 1200-1300 circa. Altro edificio degno di attenzione è la chiesa parrocchiale dedicata a S. Andrea Apostolo, ricostruita intorno al 1600, con pianta a croce latina, presenta un'unica navata con due ampie cappelle nei bracci laterali.

Da vedere:
tomba dei giganti Lassia e Palattu, chiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo, chiesa di Santo Stefano